Punti che sono ossigeno puro in vista di un fine anno insidioso e sorpasso in classifica per un Cagliari che nel secondo tempo ha buttato il cuore oltre l’ostacolo anche grazie agli avvicendamenti operati da mister Nicola che ha saputo inserire nel momento topico Felici e Viola, risultati le armi vincenti che hanno consentito alla formazione di casa di centrare il successo.
?Non una partita per palati fini dal punto di vista prettamente tecnico, le due contendenti sono formazioni con impellenti necessità di classifica ed erano reduci da due confronti dai risultati differenti: il Cagliari con in carniere un punto sui titoli di coda in casa-Genoa, mentre la compagine scaligera era stata sommersa di reti fra le mura amiche dall’Inter. Partita “sporca”, con attenzione alla fase difensiva da ambo le parti. Gli ospiti sono partiti determinati, anche e soprattutto come conseguenza per l’acceso confronto che c’è stato in settimana fra gli stessi giocatori, che hanno voluto chiarire determinate congetture interne nel chiuso dello spogliatoio.
Cagliari che sale di intensità dopo una ventina di minuti in andamento lento e prova a prendere il pallino del gioco contro un Verona comunque ben disposto tatticamente, nonostante alcune incertezze in fase di non possesso che permettevano ai padroni di casa di verticalizzare per innescare le punte. Davide Nicola ha fatto cadere le scelte iniziali su una sorta di tridente d’attacco inedito (Lapadula-Luvumbo-Piccoli). Mai aveva osato tanto in stagione ed è stata subito chiara l’intenzione del tecnico rossoblù di centrare l’intera posta. Verona con un canonico 4-2-3-1 non tanto equilibrato nel rispetto delle distanze fra i reparti, ma che ha consentito di recuperare una discreta quantità di palloni che si perdono però nel nulla. Nella “distinta” prima della partita era presenta Dani Silva, che però nel riscaldamento ha accusato un infortunio ed al suo posto ha giocato dall’inizio un evanescente Belahyane. Il primo tempo scivola via senza grandissime occasioni da rete. Ci prova Zappa da una parte con un colpo di testa centrale ben ribattuto da Montipò, mentre sul versante opposto Tengstedt e Lazovic si impappinano al momento di concludere e non centrano lo specchio della porta da posizioni favorevoli. Nella ripresa le due contendenti scendono sul terreno di gioco con maggior convinzione nel cercare la rete. Non riesce ad ingranare Zortea sulla corsia di destra e dopo un quarto d’ora della ripresa entra Felici con Zappa che diventa una sorta di “collante” fra difesa ed attacco operando nella catena di destra con discreta efficacia. Traballa, e tanto, la fase difensiva ospite quando viene sollecitata dalle incursioni di Luvumbo il quale, come al solito, si perde al momento di concludere. Davide Nicola rimodella la squadra mettendo in campo Adopo al posto di un Marin stranamente sotto tono ed ottiene il risultato di avere una maggiore copertura davanti la difesa oltre a qualità in mezzo. La rete decisiva è di Piccoli, grazie ad assist di Felici, il quale sfrutta una triangolazione con Makoumbou per involarsi e servire il compagno a centro area. Per il Verona non c’è più tempo di reagire ed ora Paolo Zanetti si ritrova pericolosamente sulla graticola per i risultati che non arrivano ed una classifica allarmante.