Nel 1974, ad Alghero, un gruppo di studenti decise che la Sardegna meritava un posto nel rugby italiano. Non avevano mezzi, ma avevano idee e determinazione. Trovarono in Aldo Basile, sottufficiale dell’Aeronautica, la guida per trasformare il sogno in realtà. L’anno dopo, nel 1975, l’Amatori Rugby Alghero calcò per la prima volta un campo da rugby nel campionato regionale.
Non ci misero molto a farsi notare: già l’anno seguente conquistarono la promozione in Serie C nazionale, unica formazione sarda nel girone ligure.
Non erano favoriti, non avevano tradizione, ma avevano fame. Giocarono tre stagioni consecutive in quel campionato, piazzandosi sempre tra le prime posizioni. Nel 1981, con la riorganizzazione dei campionati nazionali, furono assegnati al girone tosco-laziale di Serie C1. Fu un punto di svolta: oltre alla crescita sul campo, nacque il settore giovanile. Per la prima volta l’Amatori scese in campo con le squadre Under-17 e Under-19 nei campionati nazionali. Non si trattava più solo di competere, ma di costruire il futuro.
Ci vollero anni per rompere la barriera che li separava dalla Serie B. Dopo numerosi tentativi andati a vuoto, nel 1995 arrivò finalmente la promozione. Fu un momento storico, ma l’inesperienza si fece sentire: l’anno seguente retrocessero. Non si arresero. Nel 1997, Marco Bollesan, leggenda del rugby italiano, accettò di allenare la squadra. Con lui tornarono subito in Serie B. L’Amatori aveva trovato una nuova identità e, grazie a Bollesan, anche una nuova visione.
Il 2002 fu l’anno che cambiò tutto. Con Marcello Cuttitta in panchina, l’Alghero raggiunse la Serie A, il massimo livello mai toccato. Per anni si misero in luce, sfiorando i play-off e affrontando squadre con budget e mezzi decisamente superiori. I colori giallo e nero, rappresentati dal grifone simbolo del club, erano ormai riconosciuti in tutta Italia. Ma il rugby, come la vita, non fa sconti. La retrocessione in Serie A2 nel 2009 segnò l’inizio di una fase complessa, fatta di alti e bassi, tra risalite e momenti difficili.
Oggi l’Amatori Rugby Alghero milita in Serie A. "Maria Pia", con il suo campo di battaglia e i posti a sedere che accolgono una comunità appassionata, continua a essere il cuore pulsante di una squadra che non si arrende mai. Lavorano con i giovani, credono ancora nel sogno che mosse quel gruppo di studenti nel 1974. Il rugby, per l’Amatori Alghero, non è mai stato solo uno sport. È resistenza, lotta, appartenenza.
Cinquant’anni dopo, continuano a dimostrarlo.