Amarcord Rossoblu, Mr Simon racconta: Il Cagliari firmato Uruguay

-
  Il Cagliari Calcio vanta una notevole tradizione con i calciatori provenienti dall'Uruguay. Da El Piscador fino a Nández sono passati quasi 40 anni. Il primo uruguaiano a sbarcare sull'isola fu proprio El Piscador, Waldemar Victorino. Arrivò nel 1982, era uno degli attaccanti più in voga, ma fece una stagione disastrosa che lo definì non consono al nostro campionato e un'autentica delusione per i tifosi, stagione che terminò con la retrocessione. Poi si invertì la tendenza. Ricordo benissimo "gli uomini di Carmine Longo", il DS cagliaritano che negli anni '90, con la benedizione del neo presidente Massimo Cellino, portò in Sardegna tre uruguaiani promettenti: Herrera, Fonseca e Francescoli. 

  Il primo, Herrera, assoluto allenatore in campo, poteva giocare in ogni ruolo, giocatore assolutamente duttile. Fonseca, l'attaccante rapidissimo e temibilissimo. Fino a Enzo Francescoli, l'uruguaiano dai piedi fatati; ricordo ancora un suo gol contro la Sampdoria, allo Stadio Sant'Elia, un destro a giro sul secondo palo. Negli anni seguenti arrivò anche Fabián O'Neill, un altro calciatore promettente. All'uruguaiano bastarono poche partite per far capire che in mezzo al campo era un autentico comandante. Lo ricordiamo con profondo affetto. Quei tre uruguaiani, con le loro magie, hanno portato il Cagliari quasi alla massima vetta europea. Vedere oltre in questo sport ha sempre fatto la differenza. Si spera un giorno di poter rivivere le gioie di quel periodo, contrassegnato dalla felicità dei tifosi e di un'intera città che riempiva lo stadio in ogni ordine di posto per ammirare le gesta di quei calciatori.