Sir Claudio Ranieri ha compiuto un altro miracolo: la promozione all'ultimo respiro con il Cagliari e ora la salvezza in Serie A. Un'impresa che molti davano per impossibile, ma che lui ha realizzato con la solita compostezza e determinazione. "L'ultima salvezza è sempre la più bella - dice Ranieri - Fanno in fretta a dirti che sei bollito."
Le parole del tecnico risuonano come un monito: nel mondo del calcio, la gloria è fugace e l'ingratitudine è sempre dietro l'angolo. Lo stesso destino che toccò a Marcello Lippi, osannato nel 2006 per aver portato l'Italia alla vittoria del Mondiale, ma distrutto dalla critica nel 2010 dopo l'uscita dai Mondiali senza neppure una vittoria.
Ranieri ha ancora un anno di contratto e la tentazione di restare è forte. "Io ho un altro anno di contratto - prosegue - Credo che il fuoco si sia acceso. Ho sempre detto ai ragazzi che giochi come ti alleni, si allenavano benissimo, ma giocavano male. Non erano sul pezzo. Allora ho pensato di andarmene, perché mi dicevo 'Questi qui credono che si salvano solo perché ci sono io'. Si sono ribellati e mi hanno chiesto di rimanere."
Questa dichiarazione lascia intravedere quanto Ranieri sia legato alla squadra e ai tifosi, ma anche quanto sia consapevole delle insidie del calcio moderno. Rimanere potrebbe significare continuare a costruire, a lottare per un nuovo obiettivo, forse anche per quel sogno europeo che il presidente Giulini ha ventilato.
Tuttavia, il rischio è alto. La linea tra eroe e "bollito" è sottile. Ranieri ha già raggiunto l'apice con il Cagliari, riportandolo in Serie A e garantendogli la permanenza. Un'uscita da vincitore, ora, potrebbe cementare il suo status di leggenda. Rimanere, invece, potrebbe esporlo alle stesse critiche che ha saputo evitare fino a oggi. Un'altra stagione deludente e il mondo del calcio, con la sua memoria corta, potrebbe facilmente dimenticare i suoi successi.
Ranieri ha sempre seguito il cuore, come dimostra il suo rifiuto di offerte da due Nazionali per restare a Cagliari. Ma il cuore, in questo sport, può essere traditore.
I tifosi di Cagliari lo adorano ora, ma il calcio è spietato. Una stagione storta e potrebbe ritrovarsi bersaglio di ingratitudine e critiche feroci.
La decisione spetta a Ranieri. Continuare a lottare e rischiare, o lasciare da vincitore, con l'affetto e il rispetto di un'intera isola che lo considera uno di loro. Come dice Ranieri, "Cagliari è casa mia." Ma anche a casa, a volte, è meglio uscire di scena quando sei al top, prima che il vento cambi.
Qualunque sia la sua scelta, Ranieri ha già scritto una pagina indelebile nella storia del Cagliari. Ma la domanda resta: è meglio rischiare il baratro o uscire da vincitore? La risposta, come spesso accade nel calcio, non è mai semplice. Ma una cosa è certa: Sir Claudio ha dimostrato ancora una volta di essere un maestro nel trasformare i sogni in realtà, anche quando tutti lo davano per finito.