?Roberto Muzzi è stato uno degli attaccanti più forti visti a Cagliari. Oltre 150 gol messi a segno dove ha avuto occasione di giocare ed una seconda vita da dirigente all’interno della società rossoblù. Una carriera in chiaroscuro senza trascorsi nella nazionale maggiore dove avrebbe meritato di esser selezionato. Muzzi ha focalizzato la sua attenzione soprattutto sull’avventura vissuta a Cagliari.
“In Sardegna sono a diventato calciatore e uomo. I tifosi mi hanno sempre dimostrato grande affetto, ed io sarò per sempre riconoscente”.
Cagliari è stata la sua “piazza del cuore”, quella che lo ha fatto crescere, consacrare e conoscere al grande pubblico.
Alla domanda “Chi è stato il giocatore più forte con cui hai giocato?”, Muzzi è stato chiarissimo, senza indugi: “Fabian O’Neill, un fenomeno. Aveva tutto. Forza fisica, grandissima tecnica, gran tiro, visione di gioco e confidenza con il gol. Un calciatore completo. Sfortunatamente non ha potuto dimostrare tutto il suo valore. Il fatto che la Juventus lo scelse per il dopo Zidane, la dice lunga sul fatto che fosse un calciatore incredibile “.
Queste le dichiarazioni di Muzzi, che oggi riveste, sempre nel Cagliari, il ruolo di coordinatore tecnico della Primavera e dell’Under 18.
Una carriera che dopo il Cagliari lo ha visto vestire le maglie di Udinese, Lazio e Torino, ma che gli ha lasciato sempre il rossoblu nel cuore. Ha definito gli anni di Cagliari come ‘i migliori' della sua vita calcistica e fa parte anche della Hall of Fame del club.
"Ho un legame molto forte con questo club e con questa gente, mi ha fatto diventare uomo e giocatore. Mi sono stati vicini nei momenti belli e brutti dal primo giorno: ho sempre sentito il calore dei tifosi e di questo gli sarò sempre grato".
Dalla Sardegna al Friuli per vestire la maglia dell'Udinese, dove è andato sempre in doppia cifra.
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