Investire sui giovani, scommettere su una realtà giovane ma
promettente che opera in città nel quartiere di Latte Dolce, dare il
giusto valore ai progetti di inclusione sociale che sono e devono
essere cardine e parte integrante del fare sport, a tutti i livelli.
Senza dimenticare l'aspetto prettamente sportivo, che consentirà di
allargare ulteriormente un bacino di risorse preziose per la società
biancoceleste e l'intero movimento cittadino e isolano.
Su questi presupposti nasce l'accordo di affiliazione fra Sassari
calcio Latte Dolce e Asd Pgs Don Bosco calcio a 5, con il presidente
Roberto Fresu e il presidente Tore Vinci a ratificarlo nel segno di
una comune volontà e della voglia di crescere insieme valorizzando i
ragazzi del vivaio.
Un accordo generato dall'entusiasmo e dalla
passione che le due società dedicano alla gestione del Settore
Giovanile. Sinergia ratificata che ora punta a consolidarsi nel tempo.
Roberto Fresu, presidente del Sassari calcio Latte Dolce:
«L'Attenzione per il Settore Giovanile, la Scuola Calcio, il vivaio in
generale sono una priorità più volte ribadita dalla nostra società.
Riteniamo, da sempre, che i giovani siano propellente vitale e
fondamentale per l'attività sportiva.
E sui giovani abbiamo sempre
puntato, e continuiamo a puntare anche grazie all'accordo con la Asd
Pgs Don Bosco calcio a 5 del presidente Tore Vinci, una realtà
anagraficamente giovane ma già ben radicata e particolarmente attiva
che opera negli spazi dell'Oratorio salesiano.
Siamo vicini, sia come
base operativa – il quartiere di Latte Dolce – che come intenti. Loro
portano avanti un progetto di inclusione sociale particolarmente
meritevole ed efficace.
Un motivo in più per dare impulso ad una
collaborazione che nasce oggi, ma guarda lontano».
Tore Vinci, presidente Asd Pgs Don Bosco calcio a 5: «Siamo sulla
stessa lunghezza d'onda, e ci fa piacere sia stato possibile stabilire
una connessione con il Sassari calcio Latte Dolce che potrà dare
ulteriore impulso, a livello giovanile e in prospettiva, al movimento
calcistico giovanile cittadino e non solo.
Oggi abbiamo circa 100
iscritti, un risultato importante per noi e per il quartiere.
A 200
metri dal nostro campo c'è quello del Sassari calcio Latte Dolce,
siamo amici ci conosciamo bene e ci sembrava la soluzione migliore
fare un gemellaggio che potesse essere importante e utile per il
quartiere, la città e i nostri calciatori.
Il tutto valorizzando,
insieme, progetti e programmi. Immergersi in realtà come la nostra può
rappresentare una esperienza interessante.
La nostra è una realtà cui io e Giuseppe Molaro abbiamo dato vita nel
2010.
Allora eravamo una Associazione sportiva che, con la sua
squadra, partecipava a tornei amatoriali di calcio a 5 e calcio a
otto. Giuseppe allenava anche alla Buon Pastore.
Nel 2017 prende forma
in noi l'idea di aprire una piccola scuola calcio: ci siamo riusciti.
Ma c'è una storia nella storia, che dà un ulteriore valore al tutto.
Un socio dell'Angsa Sassari onlus - Associazione nazionale genitori
soggetti autistici - voleva che suo figlio potesse giocare a pallone,
era la sua passione e ci teneva particolarmente.
C'erano delle
difficoltà, che abbiamo superato aprendo la scuola calcio e in accordo
proprio con Angsa siamo partiti con il progetto “Per un calcio
inclusivo”.
Un progetto ambizioso e forse unico nel territorio,
pensato e messo in campo con il duplice obiettivo di includere nel
gioco del calcio bambini e ragazzi con diagnosi di disturbo dello
spettro autistico e, contemporaneamente, organizzare incontri e
attività di formazione e sensibilizzazione cui prendono parte anche
psicologi, pedagogisti e operatori rivolte a allenatori, dirigenti,
genitori e alla comunità nel suo complesso.
In questi primi anni di lavoro abbiamo potuto riscontrare un
significativo miglioramento dei comportamenti e della qualità di vita
dei ragazzi e dei bambini inseriti nel progetto, delle loro famiglie
e di tutti i bambini e i ragazzi che con loro interagiscono.
Ad uno di
questi ragazzi, che già aveva giocato come fuori quota nelle varie
squadre Asd Pgs Don Bosco calcio a 5, abbiamo proposto di fare il
corso da allenatore: ha vinto ogni scetticismo, ha superato primo e
secondo livello Csi e quest'anno diventerà uno degli allenatori della
nostra categoria Micro Micro.
Obiettivo importante, raggiunto».
“Per un calcio inclusivo” è un percorso a lungo termine che, durante
l'intera stagione calcistica che parte a settembre e si conclude a
giugno, mira all'inserimento di atleti con disturbo autistico.
Per le
caratteristiche intrinseche dell'autismo, l'inserimento di un ragazzo
è processo graduale che ha bisogno di tempo e consta di diverse fasi e
di incontri di conoscenza e valutazione del gruppo di lavoro con la
famiglia e l'equipe che segue il singolo ragazzo.
Successivamente ai suddetti incontri si valuta la possibilità di di
inserimento che, in caso di valutazione positiva, porta allo svolgersi
di alcune prove in campo. Il progetto “Per un calcio inclusivo”,
ideato dalle due Associazioni Asd Pgs Don Bosco e Angsa Sassari onlus,
ha ottenuto il finanziamento della Fondazione di Sardegna e della
Regione Sardegna, e ha consentito di inserire 8 ragazzi autistici
nelle squadre Don Bosco.
Ragazzi che hanno così potuto giocare a
calcio e prendere parte a tornei e gare di campionato alimentando
diverse forme di consapevolezza, inclusione, integrazione e sana
socialità nel segno dello sport.