Dal primo gennaio di quest’anno nel reparto di Pediatria dell’Ospedale
Civile di Alghero si esegue il test al sudore. Si tratta di un esame
di screening effettuato con una nuova apparecchiatura, a lettura
diretta, che permette in soli 30 minuti di individuare eventuali
soggetti positivi per la fibrosi cistica in quei pazienti con
sintomatologia legata ad infezioni polmonari ricorrenti, cronicità
della tosse, problematiche intestinali e difficoltà digestive, ed
evidenti rallentamenti della crescita. Sintomi, questi, ritenuti
possibili campanelli d’allarme per la malattia.
I pazienti affetti da fibrosi cistica vengono seguiti nel reparto di
Pediatria di Alghero da ben 18 anni. Il lavoro, avviato dal dott.
Giovanni Fanciulli, primario sino al 2002, è portato avanti dal dott.
Antonio Chiarolini, direttore dell’Unità Operativa di Pediatria
dell’Ospedale Civile dal 2004.
La Fibrosi Cistica è infatti dovuta ad alterazioni del gene CFTR che
si possono manifestare alla nascita con ileo da meconio, un'occlusione
intestinale del neonato causata dal meconio compattato, spesso primo
segno clinico di fibrosi cistica. L’incidenza della malattia è di uno
ogni 2000/3000 nati. In Sardegna si verificano 4/6 casi all’anno.
Nel 2012, nel nord Sardegna, si sono registrati tre nuovi casi di
fibrosi cistica.
Ad Alghero, i pazienti possono contare su un’equipe di specialisti che
li segue per le loro problematiche.
Il dott. Luigi Cambosu come referente del settore, segue attualmente
una ventina di pazienti tra bambini e adulti, con visite programmate
di spirometria computerizzata, un particolare esame che consente di
evitare eventuale contaminazione batterica tra pazienti.
Inoltre, grazie al test al sudore, l’Unità Operativa di Pediatria può
identificare quei pazienti che, risultando positivi, possono essere
inviati presso il Laboratorio di citogenetica di Sassari o di Ozieri
per la conferma della diagnosi.
“Offriamo un grande servizio alla comunità del Nord Sardegna –
commenta dott. Antonio Chiarolini - perché ad Alghero si può
diagnosticare la malattia e solo dopo si viene indirizzati al Brotzu
di Cagliari, che ospita il “Centro di riferimento regionale per la
fibrosi cistica” diretto dal Dott. Maurizio Zanda. La ricerca nel
settore sta facendo grandi progressi – conclude il primario - e le
terapie consentono al paziente di vivere più a lungo”.
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