Ogni sabato notte, a Cagliari, i bus pubblici operano fino alle quattro del mattino, offrendo ai cittadini un mezzo sicuro per raggiungere il centro città anche nelle ore notturne. Questa iniziativa, in via sperimentale, è accompagnata da un servizio di sicurezza a bordo, garantendo tranquillità ai passeggeri. Ho deciso di provare il servizio e posso affermare con sicurezza che è altamente positivo. Tuttavia, il problema, a mio avviso, è un altro.
Durante la mia esplorazione notturna, ho trovato una città praticamente deserta. La maggior parte delle attività commerciali erano chiuse e il silenzio dominava le strade, un contrasto sorprendente in piena stagione estiva.
Mi sono chiesto: dove è finita la Cagliari che conoscevo? Anni fa, trovare un parcheggio in centro in estate era quasi un miracolo; ora, c'è un'abbondanza di spazi vuoti, come se fossimo in periferia.
Mi immagino la delusione dei turisti che arrivano in vacanza e trovano una città simile a quella descritta nel film "Io sono leggenda". Qualcuno potrebbe obiettare che, durante l'estate, le persone si spostano al Poetto o nei locali sul mare, e quindi è normale trovare poca gente in città. Per certi versi, posso essere d'accordo, ma per altri no. Non si tratta solo di preferenze, ma di un cambiamento significativo nell'atmosfera della città.
Sporadicamente, si possono incontrare coppie che passeggiano, ma per il resto, solo gruppi di ragazzini aspettano alla fermata del bus per tornare a casa. Mi ha colpito vedere che, nonostante siano consapevoli di vivere in una città meravigliosa, devono inventarsi il divertimento. Cagliari merita molto di più.
Sfogliando le strade, si vedono spesso pubblicità di sagre in tutta la Sardegna, da Ollolai a Sedilo, per citarne due. Tuttavia, nel capoluogo, l'unica sagra che attira turisti da tutta la Sardegna e non solo è quella di Sant'Efisio. Dopo di essa, il nulla. È troppo poco per una città come Cagliari.
Mi duole constatare che siamo lontani anni luce da altri luoghi che organizzano eventi imperdibili, come la Sartiglia di Oristano.
L'ultimo flop che ricordo è stata la ruota panoramica, posizionata davanti al molo, durata appena da Natale a Santo Stefano. La Cagliari che conoscevo io non esiste più, quella dove avevi l'imbarazzo della scelta e potevi ammirare la vera mondanità, girando fino a dieci locali fino a notte fonda.
In conclusione, mentre il servizio notturno dei bus pubblici è una lodevole iniziativa, la città deve ritrovare il suo spirito vibrante e offrire più opportunità di svago e intrattenimento, per i residenti e per i turisti che la visitano.