L’estate non è solo spiaggia, mare e vacanze. Può essere anche l’occasione per conoscere meglio l’arte.
È quanto sarà proposto a Stintino, dove verranno esposte le gigantografie delle opere di uno degli artisti più importanti del Novecento sardo, Mauro Manca, pittore scomparso nel 1969, grande protagonista del movimento astratto e neoavanguardista isolano e italiano, i cui dipinti, molto apprezzati da collezionisti ed espositori internazionali e non solo (i suoi quadri sono a New York, ma anche a Roma e Venezia, Cagliari, Sassari, Nuoro, Macomer e Orosei), hanno segnato la storia dell’arte e della critica.
L’esposizione, curata dall’associazione Bla Events di Sassari, con l’allestimento di Luca Ledda, sarà visitabile liberamente al Circolo Junior Tennis (zona Capo Falcone), in concomitanza con il 7° Memorial Airoldi, da martedì 12 agosto a mercoledì 20, tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 17,30 alle 22. Le gigantografie saranno collocate lungo il sentiero interno che conduce ai campi da gioco.
Gli originali delle riproduzioni appartengono ad istituzioni ed a privati. In ogni pannello sarà riportato sia il nome e la tecnica utilizzata dall’artista che il luogo nel quale poter rintracciare l’opera.
L’evento è “Art Show – S’arte in totùe, l’arte ovunque” e punta a far conoscere meglio artisti isolani, allestendo un’esposizione di grande richiamo in un luogo che gode di un movimento turistico nazionale ed internazionale. Non si proporrà però una mostra che si risolve in dipinti od opere tolte dalle case dei collezionisti d’arte o dai musei, ma si esporranno fedeli riproduzioni in formato gigante. In questo modo si potrà ricreare un vero e proprio museo a cielo aperto.
È stato inoltre curato l’aspetto comunicativo con la realizzazione di brochures esplicative sulle opere esposte e sulla vita di Mauro Manca.
Tre le lingue utilizzate: italiano, sardo e inglese.
L’evento gode del patrocinio e del sostegno del Comune di Stintino, della Regione e della Provincia di Sassari.
La biografia. Nato a Cagliari nel 1913 Mauro Manca era figlio di un magistrato militare originario di Sassari, città dove rientrò qualche anno dopo. Studiò al Liceo Classico e poi, nel 1937, si laureò in Giurisprudenza. Frequentò, seppure in modo irregolare, la scuola comunale di incisione diretta da Stanis Dessy e i corsi serali di nudo della Regia Scuola d'arte. Espose alle mostre sindacali del 1934 e del 1935, mentre nel 1936 partecipò ai Littoriali di Venezia e alla I Mostra del Movimento d'arte moderna mediterranea, suscitando l'interesse della critica, e particolarmente di Eugenio Tavolara.
Nel 1938 si trasferì a Roma con la madre e la sorella. Qui entrò subito in contatto con l'ambiente artistico, in particolare con Gino Severini e con Giuseppe Capogrossi ed Emanuele Cavalli.
Le prove di questi anni sono caratterizzate da esiti metafisici o dell'avanguardia espressionista, con debiti soprattutto nei confronti di Cagli, ma anche di Severini e Mario Sironi.
Nel 1941 ritornò in Sardegna, richiamato alle armi. A Sassari diventò protagonista nell’ambiente artistico, frequentando anche Biasi e Giuseppe Dessì. Nel 1944 rientrò però a Roma: è di questo periodo il filone neocubista vicino a Corpora e Monachesi, tanto che nel 1948 partecipò alla Quadriennale neocubista: due suoi dipinti furono esposti nella Sala XII insieme a quelli di Renato Guttuso.
Nel febbraio 1949 allestì una personale a Sassari negli spazi dell'Ente Provinciale del Turismo, poi riproposta a Cagliari. L’anno successivo a Roma, dove aveva trovato un tranquillo impiego ministeriale, propose una personale con opere metafisiche e surreali.
Nell'agosto del 1950 vinse il "Premio Sassari" e disegnò il manifesto e i cartelloni per la mostra regionale dell'Artigianato allestita da Eugenio Tavolara nella sede dell'ICAS.
Nel 1959 tenne una nuova personale a Roma. Docente di Storia dell’Arte al Canopoleno di Sassari, diventò direttore dell’Istituto d’arte, subentrando a Filippo Figari, incarico per il quale aveva concorso l'anno precedente.
Partecipò alla prima Biennale di Nuoro, aggiudicandosi il primo premio con l’opera astratta “L’ombra del mare sulla collina”, che sollevò polemiche e discussioni con esperti e semplici appassionati. Nel 1964 alla Galleria “Il Cancello” di Sassari presentò un’antologica di opere create tra il 1945 ed il 1955, che fu poi riproposta a Cagliari, con l’aggiunta della produzione fino al 1963. Qualche anno dopo, nel 1968, organizzò la V Biennale dell’Artigianato, che riuscì a seguire solo in parte. Alcuni problemi di salute ne minavano infatti il fisico. L’anno successivo la morte, sopraggiunta il 22 febbraio 1969.
![]()