Nel cuore di un’isola circondata da un mare senza confini, dove il vento narra leggende e i monti custodiscono segreti, le donne del Medioevo sardo si stagliano come fari di luce nel vasto orizzonte della storia. Eleonora d’Arborea, Benedetta da Cagliari, Elena di Gallura e Adelasia di Torres non furono semplici figure di passaggio, ma presenze che cambiarono il corso degli eventi, donne che seppero governare, lottare, immaginare un futuro in un tempo che apparteneva agli uomini. La IX Rassegna "Itinerari Letterari e Storici dell'Identità Sarda" rende omaggio a queste protagoniste, intrecciando parole e note, storia e arte, per restituirci il respiro di un’epoca lontana.
La Sardegna, con le sue città regie di Alghero, Bosa e Castelsardo, si fa teatro di questo racconto itinerante che si snoda tra i secoli. Il 28, 29 e 30 dicembre, i luoghi simbolo di queste città accoglieranno gli spettatori in un viaggio che va oltre il tempo, riportando alla luce le vite e le imprese di queste donne straordinarie.
Ogni incontro è una finestra aperta su un Medioevo vibrante, un’epoca in cui il potere era intrecciato al destino e alla forza d’animo di chi sapeva sfidare le convenzioni.
Le letture dell’attrice teatrale Maria Antonietta Pirrigheddu accompagneranno il pubblico lungo un sentiero fatto di parole che sanno di terra e di mare. Tra le pagine del Carta de Logu, della Vita di Eleonora d’Arborea di Bianca Pitzorno, dei versi potenti di Hildegard Prophetissa, le voci di queste donne tornano a vivere, come se il tempo non fosse mai passato. Le melodie del Trio Vox Antiqua faranno vibrare l’aria con le note di strumenti antichi, tessendo un filo invisibile tra il passato e il presente.
Sotto la guida del professor Andrea Pala, esperto di Storia dell’Arte Medievale, le storie delle giudicesse saranno illuminate da riflessioni che restituiscono loro la complessità e il valore storico. Al suo fianco, ospiti illustri come Neria De Giovanni, Antonello Figus e Giuseppina Deligia aggiungeranno profondità e sfumature a un ritratto già di per sé straordinario.
La rassegna, resa possibile grazie alla collaborazione di istituzioni, associazioni e partner locali, non è solo un evento culturale.
È un atto d’amore verso la Sardegna e la sua anima, un omaggio alla forza delle sue radici e alla bellezza delle sue tradizioni. Con il patrocinio dell’Assessorato al Turismo, Artigianato e Commercio della Regione, questo progetto non si limita a ricordare, ma intende riaffermare il valore di una memoria che ci appartiene, il legame con un’identità che parla ancora attraverso le pietre, le parole e le gesta.
Eleonora, Benedetta, Elena e Adelasia non furono semplicemente giudicesse. Furono donne che, tra le tempeste della politica e le ombre del potere, seppero ergersi come figure di cambiamento, custodi di una visione. Ricordarle oggi non è solo un tributo alla loro memoria, ma un invito a comprendere come, anche nei momenti più bui, ci siano luci che non si spengono mai. Luci che, come quelle delle giudicesse, continuano a risplendere, a indicare la via, a ricordarci chi siamo.