13 “auto-fotografie” descrittive di illustri firme della Sardegna
ottocentesca, accompagnate da immagini e disegni d’epoca: è questo il
prossimo viaggio settimanale che dedico alle lettrici ed ai lettori della
Gazzetta Sarda; un connubio artistico che si affaccia sulle parole di
alcuni dei maggiori personaggi della cultura isolana ottocentesca,
corredate da istantanee, disegni, dipinti di una romantica e
sempreverde Sardegna.
Nel nostro terzo viaggio artistico nell’800 sardo, incontriamo le parole
del giornalista, scrittore e poeta sassarese Luigi Falchi, accompagnate
da un’immagine del nuraghe Aiga di Abbasanta, a simboleggiare la
pubblicazione “Terra dei Nuraghes” ideata dallo stesso Falchi insieme
a Sebastiano Satta e Pompeo Calvia.
“A 24 anni ho mezzo rifatta la poesia sarda... La edizione delle Pitture
di Sardegna (però devo pagar lo stampatore) e il mio prossimo libro di
novelle, faranno morir d’invidia i miei nemici. Mi vanto di due grandi
cose: di aver fatto la Terra dei nuraghes (la Nuova Antologia della
Sardegna... o quasi) e di non esser mai stato cestinato dai grandi
giornali italiani. Adoro... me stesso. Segno particolare: ho più ingegno
che cuore”.
La prossima settimana leggeremo dell’illustre Salvatore Farina.