Il 10 e 11 ottobre 2024, Cagliari ospiterà uno degli eventi più significativi a livello internazionale per la ricerca di vita extraterrestre: il SETI INAF-Italy Workshop 2024. Un appuntamento che vedrà riuniti i principali esponenti mondiali nel campo del Search for Extra-Terrestrial Intelligence (SETI), con la partecipazione attiva dei radiotelescopi italiani gestiti dall'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). L’evento precede il Congresso Internazionale di Astronautica di Milano, dove il 15 ottobre sarà annunciata una press release internazionale che potrebbe segnare un punto di svolta per la ricerca di segnali alieni.
Il Sardinia Radio Telescope (SRT), situato a San Basilio, gioca un ruolo di primo piano all'interno del progetto Breakthrough Listen, un programma di 100 milioni di dollari lanciato nel 2015 per cercare segnali di vita intelligente nel cosmo. Dal 2021, il radiotelescopio sardo si è unito ai più potenti strumenti mondiali, come il Green Bank Telescope negli Stati Uniti e il Parkes Telescope in Australia, consolidando il ruolo dell’Italia in questo settore di frontiera. L’evento a Cagliari, che vedrà la partecipazione di figure di spicco come Bill Diamond, presidente del SETI Institute, e Michael Garrett, direttore del Jodrell Bank Centre, conferma l’importanza della Sardegna come centro nevralgico per questa ricerca.
La ricerca SETI non si limita a individuare molecole o tracce di vita batterica. Il vero obiettivo è trovare tecnofirme, segnali elettromagnetici emessi da civiltà tecnologicamente avanzate, come quelli che l'umanità stessa rilascia nello spazio. Come ha ricordato Nichi D’Amico, ex presidente dell’INAF, la scoperta di una civiltà evoluta rappresenterebbe un passo senza precedenti per l'umanità, portando con sé domande e sfide filosofiche profonde che potrebbero cambiare per sempre la nostra percezione dell'Universo.
Il SETI INAF-Italy Workshop non sarà solo un evento scientifico. L'artista Daniela De Paulis, con il suo progetto artistico A Sign in Space, affronterà il tema dell'impatto che la scoperta di intelligenze aliene potrebbe avere sul nostro immaginario collettivo. Questo aspetto umanistico della ricerca, accanto alle sessioni tecniche e scientifiche, testimonia come il dialogo tra scienza e cultura sia fondamentale per comprendere le implicazioni di una possibile scoperta.