Ci siamo lasciati la settimana scorsa con voi lettori e lettrici della
Gazzetta Sarda, attraverso le notizie tratte dai miei libri, e dedicate ai
Gremi dei Viandanti e dei Piccapietre; ora è la volta dei Fabbri e dei
Macellai.
Gremio dei Fabbri.
I Fabbri festeggiano Sant’Eligio come patrono il 1° Dicembre e il 25
Giugno; lo stendardo è rosso, hanno bandiera “piccola”, hanno
cappella e Candeliere presso la Cattedrale di San Nicola, detengono il
quarto posto nella Discesa dei Candelieri e il cero ligneo è il decimo a
varcare la soglia di Santa Maria in Betlem per il Voto all’Assunta: tale
Candeliere è stato costruito nel primo decennio del 2000. Il repertorio
musicale si rifà al tamburo “solo”, e in ragione di suoni/passi
processionali e della Faradda. Focalizzo due documenti correlati tra
loro datati 1521 e 1561. Il gruppo di manoscritti sui Fabbri del
Settembre 1521, è scritto in lingua catalana cinquecentesca, e latina. In
questo gruppo di manoscritti, non c’è traccia di bandiera dei Fabbri,
nemmeno di altri elementi religiosi, e non esiste la citazione di
“confraria” (confraternita). I capitoli dello statuto-ordinazione dei
Fabbri trattano normative professionali, relative ad abusi sul
mestiere: sono molto simili alle regole dei Pittori del 1561. Il
manoscritto sui Fabbri del 1561, è in lingua Sarda cinquecentesca e in
lingua latina, con alcuni individuabili vocaboli catalani. Come già
accaduto nel documento del 1521, i Fabbri sassaresi del 1561
supplicano il governo cittadino di far osservare le ordinazioni scritte
nel passato, per estirpare gli abusi che si fanno in quel momento, ed
introdurre il giusto rispetto delle regole nei Fabbri: il documento è in
realtà un’integrazione di norme professionali, di mestiere, che non
erano state comprese nell’ordinazione in lingua Catalana
cinquecentesca del Settembre 1521; e non ci sono norme religiose
(bandiera, patrono, etc).
Gremio dei Macellai.
I Macellai festeggiano San Maurizio come patrono il 22 Settembre e
San Bartolomeo il 24 Agosto; lo stendardo è rosso, hanno bandiera
“piccola”, hanno cappella e Candeliere presso la chiesa della
Santissima Trinità. Il Candeliere è stato costruito nel primo decennio
del 2000 e amabilmente rinnovato nel 2016 in occasione della prima
partecipazione alla Discesa dei Candelieri; detiene, il terzo posto nella
Faradda ed è l’undicesimo cero ligneo a varcare la soglia di Santa
Maria di Betlem per il Voto all’Assunta. Il repertorio musicale si rifà
al tamburo “solo”, e in ragione di suoni/passi processionali e della
Faradda. San Bartolomeo era una figura devozionale molto
importante nel passato socio-religioso cittadino, trovandosi come
principale patrono dei Pellicciai già nel ‘500. L’ordinazione-statuto dei
Pellicciai del 1533, è stilato in lingua catalana cinquecentesca, con
alcuni individuabili vocaboli latini. L’ordinazione-statuto dei Pellicciai
regola le norme di mestiere e quelle religiose, ed alcuni capitoli sono
molto simili a ciò che si legge per i Sarti-Calzettai nel 1532: quello che
si riferisce all’andador, le riunioni convocate dai priori, la bandiera di
seta, etc. Dello stesso anno, 1532, è il decreto attuativo
dell’ordinazione.
Cari lettori e care lettrici, alla prossima settimana, con i Gremi degli
Autoferrotranvieri e dei Braccianti.