Carloforte, cantiere a Guardia dei Mori: cementificazione in area protetta, interviene il Gruppo d’Intervento Giuridico

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  Carloforte - L’Isola di San Pietro, conosciuta per la sua natura incontaminata, è teatro di un nuovo caso di cementificazione che sta suscitando non poche preoccupazioni. A Guardia dei Mori, immerso tra pineta e macchia mediterranea, è spuntato un cantiere edilizio con tanto di gettata di cemento e cartello di “inizio lavori”. Tuttavia, ciò che manca sono le informazioni basilari: niente riferimenti a eventuali autorizzazioni o denunce di inizio attività, solo una vaga indicazione di una “costruzione S.R.B.” per conto di “Inwit s.r.l.”, una dicitura imprecisa visto che la società di telecomunicazioni esistente è Inwit s.p.a. L’area non è un territorio qualsiasi. È vincolata da normative stringenti sul paesaggio (decreto legislativo n. 42/2004) e rientra nel piano paesaggistico regionale. 

  Non solo: si tratta di un sito di importanza comunitaria, identificato come zona speciale di conservazione (SIC/ZSC Isola di San Pietro - codice ITB040027), tutelato per la sua biodiversità in base alla direttiva europea 92/43/CEE. In altre parole, un luogo che dovrebbe essere lontano anni luce dalle ruspe. Il Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) non ha perso tempo. Il 10 ottobre 2024 ha presentato una richiesta formale di accesso civico e informazioni ambientali, chiedendo l’adozione di provvedimenti alle autorità competenti: dai Ministeri della Cultura e dell’Ambiente fino alla Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari. Nel mirino anche la Regione Sardegna e il Comune di Carloforte, chiamati a fare chiarezza sulla legittimità di questa iniziativa edilizia. Il messaggio del GrIG è chiaro: c'è bisogno di trasparenza e di un accertamento rapido. La tutela di un'area di tale valore non può essere sacrificata sull'altare della cementificazione senza una verifica rigorosa. La comunità e gli amanti del territorio attendono risposte, ma soprattutto azioni concrete per garantire che le leggi siano rispettate. La speranza è che non si tratti dell’ennesimo caso in cui le norme rimangono solo sulla carta, mentre sul terreno si procede con le colate di cemento.