Il T.A.R. Sardegna, con sentenza Sez. I, 30 gennaio 2019, n. 65, ha
annullato definitivamente il calendario venatorio regionale sardo
2018-2019 (decreto dell’Assessore della Difesa dell’Ambiente della
Regione autonoma della Sardegna n. 16139/13 del 20 luglio 2018) nella
parte in cui prevedeva la caccia alla Lepre sarda (Lepus capensis
mediterraneus) e alla Pernice sarda (Alectoris barbara), accogliendo
il ricorso delle associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico
onlus (GrIG), Lega per l’Abolizione della Caccia (L.A.C.), Lega
Anti-Vivisezione (L.A.V.), WWF, con l’intervento ad adiuvandum di Lega
Italiana Protezione Uccelli LIPU – BirdLife Italia ed E.N.P.A.
Riprese, nella sostanza, le motivazioni che avevano già portato i
Giudici amministrativi di primo e di secondo grado (T.A.R. Sardegna e
Consiglio di Stato) a sospendere l’efficacia delle disposizioni
impugnate del calendario venatorio[1].
Netto il T.A.R. Sardegna: “L’Ispra ha chiaramente affermato che ‘la
sola restrizione a due giornate di caccia, così come previsto dalla
proposta di calendario regionale, non rappresenta una condizione
sufficiente per garantire la modulazione del prelievo in relazione
alle consistenze locali, che dovrebbe pertanto essere subordinato alla
stesura di un piano di prelievo commisurato alla dinamica della
popolazione sulla base dei risultati del monitoraggio standardizzato e
della stima dell’incremento utile annuo’.
Ma la Regione non ha
dimostrato, con propri dati precisi, la sussistenza delle speciali
condizioni, predicabili rispetto al proprio territorio regionale, per
discostarsi dalle indicazioni prudenziali licenziate dall’ISPRA”.
Niente censimenti di Lepre sarda e Pernice sarda che potessero
giustificare una qualsiasi previsione di caccia.
E così, per il secondo anno di seguito, niente caccia a Lepre sarda e
Pernice sarda (sentenza T.A.R. Sardegna, Sez. II, 1 febbraio 2018, n.
65 e ordinanza cautelare T.A.R. Sardegna, Sez. II, 15 settembre 2017,
n. 308/2017).
La Regione autonoma della Sardegna è stata condannata a pagare 2 mila
euro “oltre accessori di legge e restituzione contributo unificato”.
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