Caro-prezzi e consumi: Sardegna tra le più colpite

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  Il 2023 ha rappresentato un anno difficile per le famiglie sarde, alle prese con un aumento dei prezzi che ha avuto conseguenze dirette sui consumi. Secondo uno studio realizzato da Adiconsum Sardegna, basato sui dati Istat, la spesa mensile per consumi delle famiglie è cresciuta in valore solo dello 0,3%, ma è crollata in termini reali del -5,78%. Un dato che riflette come, nonostante si sia speso di più, in realtà si è comprato meno. La spesa media mensile di una famiglia sarda si è attestata a 2.233,76 euro, con una crescita minima rispetto all'anno precedente, ma rimane ben al di sotto della media nazionale. La Sardegna si colloca al terzultimo posto in Italia per consumi, precedendo solo Calabria e Puglia. Regioni come il Trentino Alto Adige, con una spesa media di 3.477 euro, appaiono irraggiungibili. 

  L’aumento dell’inflazione, che nel 2023 ha raggiunto una media del +6,1%, ha eroso il potere d'acquisto delle famiglie, costringendole a tagliare anche su beni essenziali. Tra i settori più colpiti, quello alimentare ha visto una crescita del +7,9% nei costi, ma in termini reali la spesa per cibi e bevande è diminuita del -2,9%. Giorgio Vargiu, presidente di Adiconsum Sardegna, sottolinea come questa dinamica abbia portato molte famiglie a ridurre la qualità dei propri acquisti, spesso orientandosi verso il risparmio. "I cittadini sardi si sono ritrovati costretti a tagliare persino sugli alimentari, sottoponendosi a una sorta di dieta forzata", ha affermato, evidenziando come i rincari abbiano modificato abitudini consolidate. Il quadro complessivo dipinge una Sardegna che, oltre a rimanere indietro rispetto alla media nazionale, si confronta con una realtà sempre più precaria, dove il costo della vita rende difficile mantenere uno standard di vita adeguato. Le famiglie sono ormai costrette a fare i conti con bilanci sempre più stretti, tra il tentativo di far quadrare i conti e la necessità di non rinunciare ai beni primari.