Produciamo 1/3 dell'olio che consumiamo - L'esperienza della San Giuliano di Alghero

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Partecipata riunione ia Sassari, sul comparto olivicolo della Sardegna, organizzata dalla Copagri Nord Sardegna (Confederazione di Produttori Agricoli) . A fare gli onori di casa Paolo Ninniri e Tore Piana rispettivamente Presidente e Vice Presidente . Ninniri ha presentato le iniziative della Copagri nel comparto olivicolo : “ Vogliamo occuparci di questo importante settore produttivo, perché crediamo che l’olivicoltura possa rappresentare un importante sviluppo economico e paesaggistico in Sardegna, molti giovani guardano a questa coltura e vogliono investire in nuovi impianti” Noi come Copagri vogliamo aiutarli e faremo tutte le azioni perché questi siano tenuti in considerazione e incentivati ". 

Salvatore Loriga, Agronomo, olivicoltore con 17.000 piante in produzione e Vice Presidente ADAF, ha illustrato lo stato attuale delle coltivazioni olivicole in Sardegna, in particolare la differenza fra i nuovi impianti Super Intensivi con circa 1600 piante per Ettaro rispetto alle 200 piante a Ettaro dell’olivicoltura tradizionale. Molta attenzione è stata dedicata alle relazioni dei rappresentati degli Enti Regionali Agricoli Laore e Agris Ricerca. Antonio Montinaro, ha svolto la sua relazione illustrando il ruolo dell’Assistenza Tecnica regionale di LAORE, indicando nei dettagli le azioni messe in campo a favore degli olivicoltori e i notevoli successi ottenuti sulle produzioni di qualità degli oli di oliva Sardi, che stanno vincendo quasi tutti i concorsi nazionali. Giandomenico Scanu, dell’Agenzia Agris Ricerche, ha illustato nei dettagli quali olii di qualità il consumatore richiede, spiegando nei dettagli le caratteristiche organolettiche degli oli di qualità che ora devono trovare sul mercato la giusta remunerazione, che sono altra cosa rispetto agli oli da olive che si trovano a prezzi promozionali sugli scaffali della GDO. 

Piergiorgio Sedda responsabile del settore Olivicolo di AGRIS RICERCHE, ha rappresentato come l’olivicoltura da reddito si stia diffondendo nel mondo, a partire da Tunisia, Cina, Marocco e la stessa Spagna che continua a rinnovare i suoi oliveti, in Italia abbiamo un piano olivicolo che è superato mentre vi è la necessita di approvare un piano olivicolo regionale, Agris Ricerche sta sperimentando numerose cultivar autoctone, per verificare la possibilità di utilizzarle in nuovi impianti intensivi che super intensivi. Molta attenzione ha ricevuto l’intervento di Alessandro Ponzeletti Vice presidente di Italia Nostra, che ha illustato l’importanza degli oliveti storici esistenti in Sardegna fin dagli anni 1800, particolare attenzione è stata posta al recupero ambientale, storico e paesaggistico degli oliveti, tradizionali e dei caseggiati storici in funzione dell’olivicoltura ancora presenti in Sardegna, che possono essere motivo di grande attrazione turistica. 

Tore Piana Vice Presidente della Copagri Nord Sardegna,nel ringraziare tutti i presenti ed in particolare le Agenzie regionali Laore e Agris per il loro utilissimo lavoro e contributo al comparto, ha presentato i dati produttivi dell’olivicoltura in Sardegna, dove si produce solamente 1/3 dell’olio che si consuma , si produce circa 63.000 Ql di olio a fronte dei 190.000 Ql che si consumano. Troppe sono le etichette presenti di oli, vi è la necessità di aggregazione per contare di più, ecco che l’iniziativa di creare una associazione regionale “ filiera olivicola Sardegna” viene accolta con grande entusiasmo dalla Copagri Nord Sardegna e di cui ne faremo sicuramente parte e parte attiva con ruolo primario nel cammino di riconoscimento della OP regionale e della AOP Nazionale, dove contiamo di far arrivare in Sardegna gia dal 2021/2023 consistenti finanziamenti a favore dell’olivicoltura Sarda in aggiunta a quelli che la Regione dovrà dedicare nel prossimo PSR 2021/2027, “ sono maturi i tempi per mettere tutti attorno a un tavolo per varare il piano olivicolo regionale cui la Sardegna oggi ne è priva. Proponiamo i distretti olivicoli, dove incentivare i nuovi impianti e linee di aiuti per mantenere gli oliveti storici, non solo come fattore produttivo ma in particolare sotto gli aspetti paesaggistici e ambientali, la Regione su questo deve ascoltarci e aiutarci”. 

Piana , ha inoltre relazionato sul progetto di informazione che ha svolto con giornate formative sul problema del batterio della Xyllella Fastidiosa che colpisce gli olivi, organizzato e svolto dalla Copagri Nord Sardegna, “ La Sardegna a oggi è indenne da tale batterio, ma l’attenzione deve essere tenuta alta, anche perché la vicina Corsica oggi è dichiarata zona infetta e tutti i giorni navi dalla Corsica attraccano nei porti del Nord Sardegna, ed oggi nessuno nei porti Sardi fa controlli su ingresso di materiali vegetali, ecco che il rischio è elevato, Chiediamo che la Regione istituisca posti fissi di controllo fittopatologico nei porti della Sardegna, che controllino l’ingresso di tutti i materiali vegetali in ingresso nell’Isola”. Le conclusioni sono state affidate a Pietro Tandeddu direttore regionale della Copagri , che ha ripreso l’importanza dell’olivicoltura in Sardegna, evidenziando come le produzioni Sarde di olio da olive abbiano raggiunto alti livelli di qualità, ma la strada da fare è ancora tanta, soprattutto nel settore della DOP e delle produzioni biologiche, ha assunto l’impegno di Copagri nel proporre alla regione il tavolo della filiera olivicola oggi inesistente. 

Particolare attenzione ha riscontrato l’intervento di Pasqualino Manca titolare della San Giuliano di Alghero, azienda leader in Sardegna per le produzioni e vendita di Olio prodotto dalle olive, che ha illustrato le esperienze imprenditoriali che sta realizzando con i nuovi impianti di oliveti super intensivi che necessitano di maggiori attenzioni da parte della Regione.


 

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