Università di Aristan: un esperimento di felicità tra cioccolato, Zorro e salvatori dell'umanità

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  Aule alternative, docenti fuori dagli schemi, e un solo grande obiettivo: la salvezza dell’umanità, con tanto di laurea – senza valore legale, certo, ma con la promessa di una buona dose di felicità. L'Università di Aristan, diretta dal regista e visionario Filippo Martinez, inaugura un nuovo anno accademico. Qui non si studia per diventare medici o ingegneri: ci si diploma in "Teoria e Tecniche di Salvezza dell'Umanità," un titolo che, a detta di chi lo ha conseguito, vale più di qualche competenza accademica. Tra gli oltre quaranta docenti spiccano nomi eclettici: il neuroscienziato Gianluigi Gessa, il mago dell’illusionismo Alfredo Barrago, e persino Vittorio Sgarbi, pronto a discutere d'arte in termini ben lontani dalle classiche lezioni universitarie. Questo ateneo raccoglie intellettuali e artisti dalla Sardegna e dal resto d’Italia, tutti impegnati in lezioni che spaziano dalla scienza alla magia, dall’erotismo sardo del Novecento fino all’estasi… del cioccolato. 

   Il 27 novembre sarà proprio Gessa a inaugurare il corso, accompagnato dal maître chocolatier Gianluca Aresu: si parla di cioccolato, ma da una prospettiva che cerca l’estasi, quella rara emozione che sfugge ai dati scientifici e resta nel mondo della percezione. Martinez stesso spiega: “Abbiamo iniziato nel 2011, e allora il mondo ci sembrava già in crisi; oggi la situazione è più drammatica, ecco perché le nostre lezioni si spingono verso punti di vista alternativi.” Si esplorano le piccole felicità, si discute su come salvare l’umanità, magari proprio cominciando dalla capacità di meravigliarsi di un buon pezzo di cioccolato. A questo si aggiungono corsi stravaganti come “Il casalingo perfetto,” in cui i ruoli degli anni '50 sono ribaltati, spingendo gli uomini a riscoprire l’entusiasmo di gestire lavatrici e aspirapolvere come fossero novità tecnologiche. Tra filosofia, arte, e provocazione, Aristan sembra puntare a risvegliare una curiosità dormiente, a scuotere lo spirito con un’istruzione che non offre pezzi di carta, ma che promette – forse – di regalare un pizzico di felicità in più.