L'epoca del nicodemismo: la nuova arte di nascondersi

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  Questa è un’epoca di nicodemismo – il grande ritorno dell’arte di dissimulare le proprie idee, di fingersi diversi da ciò che si è, di allinearsi alla massa per sfuggire alla gogna pubblica e al dissenso che costa. In tempi di grande uniformità e conformismo, in cui tutto sembra ormai sorvegliato, anche le idee devono restare nascoste. Siamo nell’era in cui il coraggio si compra a buon prezzo, ma la vera sfida è non mostrarsi mai per ciò che si pensa davvero. E così, come il Nicodemo del passato, si indossa la maschera, si recita la parte, si evita con cura ogni sasso in grado di smuovere le acque. Il nicodemismo non è altro che un grande gioco d’ombra: si fa finta di applaudire ciò che si contesta, si tace sulle verità scomode, si mormorano dubbi soltanto in privato. 

  Oggi si preferisce restare nella sicurezza dell’anonimato ideologico, piuttosto che rischiare l’esposizione. Per molti è un nuovo istinto di sopravvivenza, un calcolo semplice: chi dice apertamente ciò che pensa si brucia in fretta, diventa bersaglio di giudizi istantanei, rischia di essere marchiato a vita. È un comportamento astuto, certo, ma è anche una resa totale. Oggi il nicodemismo dilaga ovunque: nel pensiero, nel lavoro, persino nelle relazioni. E così assistiamo al grande spettacolo della dissimulazione di massa. In tanti si rifugiano dietro parole neutre, concetti sbiaditi, dichiarazioni generiche, come se avessero paura persino delle parole che pronunciano. 

  È la nuova tendenza sociale, il lato oscuro di un’epoca che ci vuole tutti ben allineati, ben tranquilli. E cosa resta di questo nicodemismo? Poco, se non una società sempre più opaca, dove ognuno esprime ciò che è consentito, dove la forza di un pensiero libero e personale si estingue dietro il miraggio di una tranquillità fasulla. Ecco la verità: il nicodemismo è una rinuncia.