Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha respinto la richiesta di avviare un’inchiesta pubblica sul progetto eolico offshore “Mistral”, scatenando l’indignazione unanime dei Sindaci dei Comuni di Alghero, Bosa, Ittiri, Magomadas, Putifigari e Tresnuraghes. La nota ministeriale n. 200922 del 5 novembre 2024 ha confermato il rifiuto, motivandolo con un’interpretazione controversa delle disposizioni in materia di inchiesta pubblica e con l’urgenza di accelerare i procedimenti legati alla transizione energetica.
Le reazioni dei Sindaci sono immediate e forti: “È una scelta incomprensibile che prevarica la tutela e gli interessi dei territori e delle competenze specifiche degli Enti Locali. Una vera censura nei confronti delle comunità, un colpo inferto all’autodeterminazione dei territori che esigono il diritto di partecipare ai processi decisionali e far sentire la propria voce”, affermano congiuntamente i primi cittadini, denunciando quella che considerano una grave violazione del diritto alla partecipazione.
Secondo le spiegazioni fornite dal Ministero, la richiesta di un’inchiesta pubblica sarebbe stata respinta perché i cittadini e gli Enti locali sono stati già coinvolti attraverso il procedimento di osservazioni e la procedura di definizione dei contenuti dello studio di impatto ambientale (scoping). “Insomma, bisogna fare in fretta, e questo prevarica la volontà di un confronto aperto e autentico,” ribadiscono i Sindaci, rigettando come “ridicole e offensive” le motivazioni del Ministero.
Per i primi cittadini, limitare il concetto di partecipazione al semplice diritto di presentare osservazioni scritte “certifica la mortificazione della partecipazione democratica”.
“Il Governo ignora la volontà del territorio di confrontarsi su un tema che riguarda il futuro di tutti,” proseguono i Sindaci, ricordando che i Consigli Comunali, su richiesta unanime dei cittadini, hanno approvato la richiesta di essere ascoltati. La decisione del Ministero, però, nega questo diritto, trattando la richiesta di inchiesta pubblica come una formalità superflua.
Il territorio, conclude la nota, “non intende accettare supinamente decisioni calate dall’alto”. I Sindaci preannunciano che verranno esplorate tutte le strade possibili per difendere i diritti delle comunità locali e garantire che la voce dei cittadini non sia ignorata su un progetto che potrebbe cambiare per sempre il paesaggio e l’ambiente del Mar di Sardegna.