In occasione della Giornata Mondiale del Pane, gli artigiani sardi si uniscono per celebrare uno degli alimenti più antichi e rappresentativi della cultura mediterranea. Marina Manconi, panificatrice e presidente di Confartigianato Gallura, ha sottolineato l'importanza di questa giornata: «È giusto e doveroso celebrare un alimento che rappresenta molto più del semplice nutrimento, simboleggiando tradizione, comunità e condivisione. Il pane è il Principe della dieta mediterranea, e questa giornata ci offre l’opportunità di riconoscerne il valore.»
Ogni anno, in Sardegna, vengono prodotti quasi 100mila tonnellate di pane da circa mille panifici artigianali, che sfornano ogni giorno 3mila quintali di prodotto. La gamma di varietà sarde è straordinaria, spaziando dal Civraxiu al Coccoi, dal Moddizzosu alle schiacciatine, fino ai pani arricchiti come quelli alla ricotta e alle olive. Le famiglie sarde spendono in media 21 euro al mese per l'acquisto di pane, con una spesa annua totale che supera i 186 milioni di euro.
Tuttavia, il settore della panificazione non è privo di difficoltà. «Nonostante le crisi globali, come quella del grano e i cambiamenti climatici, il lavoro in questo comparto offre grandi soddisfazioni», ha affermato Manconi, sottolineando l'importanza di formare manodopera qualificata per sostenere uno dei settori più tipici e rappresentativi della Sardegna. «Celebrare questa giornata significa anche sostenere l’artigianato locale e promuovere un consumo consapevole, che valorizza la qualità e la sostenibilità.»
Tra le sfide maggiori per i panificatori sardi, Manconi ha evidenziato la necessità di proteggere l'attività di panificazione artigianale dalla concorrenza del pane surgelato e precotto, spesso importato dall’estero. «È fondamentale distinguere il vero pane fresco artigianale da quello surgelato o parzialmente cotto», ha dichiarato, ricordando l'importanza di applicare correttamente la legge regionale del 2016, varata per tutelare il pane fresco sardo. «La maestria dei panificatori e la selezione delle materie prime sono ciò che rende unico il pane artigianale.»
Inoltre, Manconi ha denunciato il fenomeno dell'abusivismo, in particolare legato alla vendita del carasau fatto in casa, chiedendo un intervento deciso per tutelare sia la salute dei consumatori che il lavoro dei panificatori regolari. «La vendita di pane abusivo, fuori dai canali di distribuzione regolamentati, rappresenta un rischio per la sicurezza alimentare, poiché non si conoscono le condizioni igieniche e le materie prime utilizzate.»
Infine, la presidente di Confartigianato Gallura ha lanciato un appello alle istituzioni affinché intervengano per mitigare l'aumento dei costi delle materie prime, un problema che mette a rischio la produzione del pane, bene essenziale per la popolazione. «Ingiusto far mancare il pane alla popolazione», ha concluso Manconi, chiedendo misure specifiche per evitare che i rincari di farina, gasolio e imballaggi si ripercuotano sui consumatori.