Alghero e la proposta di Colledanchise: un Fondo di Garanzia per fermare lo spopolamento

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  La città di Alghero sta affrontando una crisi abitativa senza precedenti, una situazione che rischia di trasformarsi in un fenomeno di spopolamento irreversibile. Con una media di 250 residenti persi ogni anno, il tessuto sociale ed economico della comunità è messo a dura prova. Famiglie, lavoratori e giovani si trovano sempre più spesso nell'impossibilità di trovare una casa in affitto a lungo termine, mentre i proprietari, timorosi di inadempienze e morosità, preferiscono optare per gli affitti brevi, più redditizi e meno rischiosi. 

  In questo contesto, emerge la figura di Marco Colledanchise, consigliere comunale eletto nella lista Futuro Comune a sostegno di Raimondo Cacciotto. Durante la campagna elettorale, Colledanchise aveva già evidenziato l'urgenza di affrontare il problema abitativo ad Alghero, proponendo soluzioni innovative per avvicinare le esigenze dei proprietari a quelle degli inquilini. Oggi, da consigliere, torna alla ribalta con una proposta concreta: l'istituzione di un Fondo di Garanzia per gli Affitti. 

  La proposta di Colledanchise nasce dalla consapevolezza che il Comune, pur non potendo fare miracoli, ha il dovere di mettere in campo strumenti efficaci per incentivare gli affitti a lungo termine. Il Fondo di Garanzia si propone di offrire ai proprietari una tutela finanziaria contro il rischio di morosità, incoraggiandoli così a preferire contratti di locazione più stabili e duraturi. Il funzionamento del Fondo prevede uno stanziamento annuale di 132.000 euro, destinato a coprire fino a 12 mensilità di affitto per ciascun proprietario aderente al programma, con un tetto massimo di 6.600 euro per abitazione. Questo importo è calcolato su un affitto medio di 550 euro al mese, cifra considerata equa e in linea con il mercato locale.

  Il Fondo sarebbe vincolato a ciascuna abitazione per l'intera durata contrattuale, garantendo al proprietario una sicurezza stabile e duratura. In caso di inadempienza dell'inquilino, il proprietario potrebbe contare su questa copertura finanziaria, avendo così il tempo necessario per avviare e completare le procedure di sfratto senza subire perdite economiche. Inoltre, ogni tre anni, l'importo del Fondo verrebbe adeguato in base all'Indice dei Prezzi al Consumo (IPC), assicurando che la garanzia mantenga il suo valore reale nel tempo. 

  Colledanchise sottolinea come molti proprietari, nonostante gli affitti brevi possano sembrare più vantaggiosi in una città turistica come Alghero, spesso rimangano delusi dai guadagni netti, soprattutto considerando le spese a loro carico. La paura di incorrere in inquilini morosi o poco affidabili rappresenta un ostacolo significativo alla diffusione degli affitti a lungo termine. Il Fondo di Garanzia mira a rimuovere questo ostacolo, offrendo una tutela concreta che possa ristabilire la fiducia tra proprietari e inquilini. «La proposta non è né di destra né di sinistra, io sono moderato. A me interessa che si riescano a risolvere problemi gravi che rischiano di portarci a uno spopolamento. Perdiamo una media di 250 cittadini all’anno. È gravissimo», afferma Colledanchise, evidenziando come la crisi abitativa sia una questione fondamentale che richiede l'impegno di tutte le forze politiche. 

  La proposta del Fondo di Garanzia arriva dopo che il Consiglio Comunale di Alghero ha approvato un Ordine del Giorno sull'emergenza abitativa, focalizzato sugli affitti annuali e le agevolazioni per la residenza e le famiglie. L'emendamento impegna il Sindaco e la Giunta a valutare l'introduzione di incentivi fiscali e un sistema di premialità per le locazioni lunghe, alla luce delle risultanze dello studio sul patrimonio residenziale e sui nuovi fabbisogni abitativi e turistici della città. Tuttavia, come sottolineato da molti, tra cui lo scrivente, un Ordine del Giorno rappresenta un impegno politico ma non una soluzione concreta. La vera sfida consiste nel tradurre queste intenzioni in azioni reali, che abbiano un impatto tangibile sulla vita dei cittadini. 

  La proposta di Colledanchise si inserisce proprio in questo spazio, offrendo un percorso operativo per affrontare l'emergenza abitativa. Non mancano, però, le domande e le perplessità sulla fattibilità della proposta. In primo luogo, occorre chiarire da dove verranno reperiti i fondi necessari per alimentare il Fondo di Garanzia. Il bilancio comunale può sostenere un impegno di 132.000 euro annui senza intaccare altri servizi essenziali? È necessario prevedere una copertura finanziaria solida, magari attraverso la riorganizzazione delle spese comunali o l'accesso a fondi regionali e nazionali destinati alle politiche abitative.

  Inoltre, sebbene la conversione di 20 abitazioni all'anno da affitti brevi a lungo termine rappresenti un passo avanti, potrebbe non essere sufficiente per invertire la tendenza allo spopolamento. In dieci anni, si arriverebbe a 200 abitazioni, un numero significativo ma forse non abbastanza per affrontare una crisi di queste proporzioni. Sarebbe opportuno prevedere meccanismi che possano ampliare la portata del Fondo, coinvolgendo un numero maggiore di proprietari. Un'altra questione riguarda le procedure di sfratto. Il Fondo copre fino a 12 mesi di inadempienza, ma cosa accade se le procedure dovessero protrarsi oltre questo periodo? È vero che le tempistiche si sono ridotte rispetto al passato, ma rimane un margine di incertezza che potrebbe dissuadere alcuni proprietari dall'aderire all'iniziativa. Forse sarebbe utile affiancare al Fondo anche servizi di assistenza legale o accordi con le autorità giudiziarie per snellire ulteriormente i tempi. 

  Perché la proposta di Colledanchise possa avere successo, è fondamentale che venga sostenuta da una visione condivisa e da un impegno collettivo. Le istituzioni, i proprietari, gli inquilini e l'intera comunità devono essere coinvolti in un processo partecipativo che favorisca il dialogo e la comprensione reciproca. Solo attraverso la collaborazione si possono superare le diffidenze e costruire un mercato immobiliare più equo e sostenibile. È importante anche che il Comune accompagni questa iniziativa con altre misure complementari. Gli incentivi fiscali, come le riduzioni su IMU e TARI per chi affitta a lungo termine, possono rappresentare un ulteriore stimolo per i proprietari. Allo stesso tempo, investire nell'edilizia residenziale pubblica e promuovere progetti di co-housing sociale può ampliare l'offerta abitativa, rispondendo alle diverse esigenze della popolazione. 

  La crisi abitativa di Alghero è un problema complesso che richiede soluzioni coraggiose e innovative. La proposta del Fondo di Garanzia per gli Affitti di Marco Colledanchise rappresenta un passo nella giusta direzione, offrendo una risposta concreta a una situazione emergenziale. Tuttavia, affinché questa iniziativa possa avere un impatto significativo, è necessario affrontare con determinazione le sfide e le criticità emerse, assicurando una solida copertura finanziaria e ampliando il raggio d'azione del progetto. Come comunità, non possiamo permetterci di assistere passivamente allo spopolamento della nostra città. È tempo di agire, di mettere da parte le divisioni politiche e di lavorare insieme per il bene di Alghero. Solo così potremo garantire un futuro sostenibile, in cui il diritto alla casa non sia un privilegio di pochi ma una realtà per tutti.

Pasqualino Trubia