L'Osservatorio di Guerrini: Si chiama Shirin Ebadi. Credo che pochi ricordino il suo nome. E sappiano chi sia. Ebbene, lo dico io

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  Si chiama Shirin Ebadi. Credo che pochi ricordino il suo nome. E sappiano chi sia. Ebbene, lo dico io. È una donna iraniana. Che da vent'anni vive in esilio. Perché, se tornasse in Iran, la arresterebbero. Per il regime di Khameney, Shirin Ebadi rappresenta un marchio di infamia. Perché nel 2003 le è stato conferito il Nobel per la pace. Lei era una donna magistrato che non ha potuto più essere giudice perché ciò è impedito in Iran dall'avvento degli Ayatollah. Si è sempre battuta per i diritti civili. In particolare in difesa delle donne e dei bambini del suo Paese. La polizia del regime ha fatto irruzione anni fa nella sua casa di Teheran. Picchiando il marito e sequestrando il "trofeo" del Nobel. Ecco, se la manifestazione di pochi giorni fa a Cagliari, sull"Iran, alla ex Manifattura Tabacchi, avesse presentato questa donna, io ne sarei stato enormemente felice. E penso sarebbe stato un messaggio sublime. Invece c'era l'ambasciatore del regime iraniano. Quello il cui leader due giorni fa si è presentato al mondo con il fucile in mano. Per incitare gli arabi alla lotta contro Israele. Alla vigilia della barbarie del 7 ottobre. Shirin Ebadi a Cagliari sarebbe stato un reale orizzonte di pace. Ho sollevato io, con l'Osservatorio, il problema della inopportunita' della manifestazione organizzata dal Centro Italo Arabo dell'imprenditore Mondino Schiavone. A cui sono seguite penose polemiche con il deputato di FI, Ugo Cappellacci. Nessuno ha parlato di Shirin Ebadi, la illustre donna che meglio di tutte rappresenta i valori oppressi di quel grande Paese. Lo faccio io. Protestando contro le verità nascoste. Dei poteri del mondo della cultura della Sardegna. Finanziati dalla Regione. Secondo un costume settario e clientelare tanto in voga nella Terra dei 4 Mori. E che ha creato un circuito osceno di eventi culturali che altro non sono che esercizio di potere. Riservato agli amici. Ed agli amici degli amici. Mario Guerrini.