Ieri consiglio comunale. L'Advucat lamenta cose del programma, ormai orfano della sua Doc che è diventata azzurra e volata tra le braccia di San Marco. Fratellocco ammette che la sinistra era minoritaria ad Alghero prima delle elezioni, però hanno vinto le elezioni. Praticamente, ha pestato un piede a San Marco mentre preparava la sua invettiva contro tutti e tutto. L'uomo degli autogol.
Batman, dopo una settimana di silenzio su social, comunicati e conferenze, dovuto agli schiaffi presi dalla maggioranza per le sue continue segnalazioni da tafano, ha detto: "Sono contento che sui temi principali siamo tutti d'accordo, anche con l'opposizione." Forse sta cercando un nuovo posto al sole, visto che l'orizzonte si sta facendo meno comune per lui. Però, ha interpellato Podemos, offrendogli un posto in una partecipata, così, a caso, dopo che aveva denunciato l'Orizzonte. Ma allora Podemos aveva ragione a lamentarsi. Non si capisce più niente. Tutta una questione di simboli che danno alla testa.
Clima leggero in consiglio comunale: tutti d'accordo, sì, ma solo a lanciarsi accuse. L'unico mesto è l'ex vate riformatore che, tra un lancio di coltelli da una bancata all'altra, ha detto: "Stiamo intervenendo in città dove possiamo, il lavoro è tanto e ci diamo da fare." Ha chiuso il discorso con quasi un sospiro di sollievo per essere sopravvissuto lì in piedi, mentre le bancate di maggioranza e opposizione si lanciavano frecciate senza colpirlo. Non sembra nemmeno un vicesindaco. Pavido e buono, in una città dalla daga facile.
Intanto dalla Secal serpeggia un leggero malumore. Il pifferaio Latino, venerdì scorso, come un novello Tiberio Gracco che osservava la devastazione delle terre romane al ritorno dalla campagna africana, è andato alla Secal e, non potendo più accettare le condizioni dei suoi concittadini, ha riportato finalmente l'"umanità" in una città che ormai sembra un film dell'orrore. Con coraggio e determinazione ha fatto spostare le persone in fila dentro il comune e ha riordinato sedie e tavoli. Eroe. La reazione della politica locale? Una grande pernacchia fragorosa. "Ok le sedie, ma il differimento della Tari? E assumere due o tre dipendenti in più alla Secal come da programma?". Il Pifferaio Latino, già intervenuto, aveva detto profeticamente: "Munera non ce ne n'è." Dall'opposizione hanno ribattuto: "Ma che dici? La procedura è già in corso!". Niente, mantello da supereroe sì, ma le stigmate di Padre Pio, quelle no. Eroe accorto.
Pareva finita qui, quando dalla Secal fanno sapere che se ne fregano di due tavoli e sedie in più: vogliono nuovo personale, come già stabilito. Insomma, se il Pifferaio ci ritorna, le sedie gliele tireranno in testa, o peggio, lo colpiranno con una daga. Nella baraonda tra il Pifferaio Latino e la Secal si inserisce un altro personaggio, uno che non ha paura di prendersi le botte o sedie in testa pur di apparire. Stiamo parlando dell'Italo Locale che se ne esce con un: "Oh, se ci sono sedie e tavoli alla Secal è grazie alle mie segnalazioni!". Oja, pure i meriti per spostare sedie si prendono ad Alghero. Altro che grandi opere infrastrutturali. Aspetta, non è finita qui.
A proposito di grandi opere, domani 18 settembre iniziano i lavori conclusivi della 4 corsie Alghero-Sassari. Questo evento ha risvegliato anche Mario Knowi, incredibile ma vero. The old sindic, stavolta, non ha voluto aspettare come ha fatto per cinque anni, ma ha agito di impulso. Dopo aver letto che Monsignore ringraziava tutti i lavoratori e se stesso e che Italo, sempre lui, ringraziava se stesso e il suo vate ministro, ha detto: "Oh balla! Già vi mettete la medaglia? Ci sono anch'io, eh". Scusaci, Mario Knowi, ce ne eravamo dimenticati anche noi, effettivamente. Italo, offeso, ha risposto che sì, è vero, è merito di tutti, però la spinta che ha dato il suo vate ministro non l'ha data nessuno. E dobbiamo ammettere che in cinque anni di regione governata dai legati sardisti, qualche spinta l'abbiamo sentita. Ma si sa per Italo è tempo di festa è in arrivo San Michele, patrono dell'Alguer: il prossimo passo per Italo sarà la beatificazione, ma la santità no, perché di "santi" ad Alghero ce ne sono fin troppi.