Eccoci di nuovo a Medjugorje, dove la questione delle apparizioni mariane si trascina da oltre quarant’anni, tra speranza, fede e dubbio. Giovedì 19 settembre, la Santa Sede si pronuncerà finalmente sul fenomeno che ha attirato migliaia di fedeli in una piccola cittadina bosniaca, trasformandola in una meta di pellegrinaggio mondiale.
Le prime apparizioni risalgono al 1981, quando due ragazzine dissero di aver visto la Vergine Maria su una collina. Da quel momento, Medjugorje è divenuta simbolo di devozione, ma anche di interrogativi, persino all’interno della Chiesa. Le autorità vaticane non hanno mai espresso una posizione definitiva, lasciando aperta la porta del "non si sa mai".
E allora è giusto chiedersi: la fede può permettersi di accettare tutto?
Papa Francesco, già nel 2019, aveva autorizzato i pellegrinaggi a Medjugorje, segnale che, perlomeno dal punto di vista pastorale, il Vaticano riconosceva l’importanza spirituale del luogo. Ma, attenzione: questo non significa un riconoscimento formale delle apparizioni. C'è sempre stato quel "sì, ma" che accompagna tutte le questioni complicate. La Chiesa, nella sua saggezza millenaria, ha sempre saputo che la fede è questione delicata e che non basta un fenomeno inspiegabile per giustificarne l’autenticità. La prudenza non è solo una virtù, è una necessità.
Il prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, cardinale Víctor Manuel Fernández, e altri alti esponenti vaticani parleranno della “esperienza spirituale di Medjugorje”, segno che qualcosa di straordinario c’è. Ma come sempre, la fede non può essere ridotta a superstizione o ingenuità. Troppo spesso, nella storia, il misticismo ha ingannato gli uomini di buona volontà. E qui, mi si permetta un po’ di sano scetticismo: non è che tutto ciò che non si spiega è necessariamente divino.
Dunque, giovedì avremo una risposta, o forse l'ennesima apertura ad ulteriori riflessioni. L'importante è ricordare che la fede, quella vera, non ha bisogno di conferme continue o di apparizioni sensazionali per esistere. Ma, allo stesso tempo, la Chiesa ha il dovere di proteggere il sacro dal profano, il vero dal falso, e di guidare i fedeli con prudenza.