'Parlamentari sardi e Solinas hanno approvato decreto Draghi'

Todde e Draghi: Verità sulle Dichiarazioni della Governatrice Sarda Rinnovabili

Todde: "Autoproduzione per Sardegna, gas è caro"

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  La governatrice della Sardegna, Alessandra Todde, si trova nuovamente al centro del dibattito sulle energie rinnovabili nell'isola. Le sue recenti dichiarazioni hanno acceso le polemiche riguardo l'autoproduzione energetica e l'approvazione del decreto Draghi, questione che merita una seria indagine per chiarire la veridicità delle sue parole. Durante un incontro organizzato dalla Cisl Sardegna a Cagliari, Todde ha affermato con fermezza che l'obiettivo della giunta regionale è di rendere la Sardegna autonoma dal punto di vista energetico. 

  La governatrice ha sottolineato come l'isola dovrebbe produrre energia per sé stessa e diventare un grossista sul mercato, con l'obiettivo di offrire elettricità a basso costo alle comunità locali e alle imprese. Secondo Todde, l'importazione di gas comporta costi elevati e non permette alla Sardegna di avere alcuna influenza sui prezzi. Riguardo alle critiche che le attribuiscono responsabilità nell'approvazione del decreto Draghi, Todde ha risposto in modo deciso: "Il decreto Draghi non solo non l'ho firmato, ma non avrei potuto. È un DPCM deciso nel Consiglio dei Ministri, e io rappresentavo il Ministero dello Sviluppo Economico quando le deleghe energetiche erano passate al Ministero dell'Ambiente". 

  Questa affermazione è confermata dal suo ruolo come viceministra dello Sviluppo Economico durante il governo Draghi, periodo in cui si occupava delle grandi industrie energivore. Todde ha anche sottolineato l'incoerenza di alcune forze politiche che, pur avendo sostenuto il decreto Draghi nel 2021, ora si oppongono ai progetti eolici. La governatrice ha ricordato come ci fosse piena intesa da parte della giunta Solinas e dei parlamentari di tutte le forze politiche durante l'approvazione del decreto, chiedendo maggiore coerenza nel dibattito attuale. Questa notizia è di estrema importanza e attualità, poiché riguarda il futuro energetico della Sardegna in un momento cruciale per la transizione ecologica e la sostenibilità. 

  Le decisioni prese ora avranno impatti duraturi sull'economia e sulla qualità della vita dei sardi. Le parole di Todde e le polemiche ad esse collegate riflettono le tensioni e le sfide che accompagnano il processo di rinnovamento energetico, rendendo necessario un dibattito informato e trasparente. L'analisi delle dichiarazioni di Alessandra Todde evidenzia una strategia ben definita per l'autosufficienza energetica della Sardegna, puntando sulle rinnovabili per ridurre la dipendenza dal gas. Le sue affermazioni riguardo al decreto Draghi appaiono coerenti con il ruolo e le responsabilità ricoperte all'epoca. Tuttavia, le polemiche sollevate da vari attori politici indicano la complessità e la divisione esistente nel panorama energetico regionale. La questione rimane aperta e richiede ulteriori approfondimenti per garantire che le politiche energetiche adottate siano realmente nel miglior interesse della Sardegna e delle sue comunità.