Il grande bluff delle pale eoliche: Todde e Solinas si scambiano accuse al veleno

-
  Il trasferimento delle gigantesche pale eoliche a Villacidro ha acceso una feroce disputa politica in Sardegna, diventando il simbolo di una battaglia di potere e di visioni sul futuro energetico della regione. Alessandra Todde, attuale presidente della Regione, ha affermato con enfasi che la moratoria sulla costruzione di nuovi impianti eolici non poteva fermare i progetti già autorizzati sotto la precedente giunta di Christian Solinas. Le pale in questione, dice Todde, erano state già autorizzate nel 2020 e dunque non bloccabili dalla nuova legge. Solinas, sentendosi attaccato, non ha perso tempo a ribattere, accusando Todde di una gestione superficiale e aggressiva. 

  Ha difeso le numerose delibere approvate negli ultimi giorni del suo mandato, sostenendo che erano decisioni necessarie e legittime, nonostante le critiche di scarsa trasparenza. Todde non si è fermata qui. Ha lanciato un attacco diretto alla precedente amministrazione, denunciando che molte delle delibere approvate da Solinas sono state adottate all'ultimo minuto e senza la dovuta pubblicità, un comportamento che ha definito scorretto e irrispettoso verso i cittadini sardi. In un clima di veleni e recriminazioni, emerge chiara una verità: la Sardegna è al centro di una lotta intestina per il controllo del suo futuro energetico e ambientale. 

  Le pale eoliche di Villacidro non sono solo un'opera infrastrutturale, ma un campo di battaglia politico dove si scontrano visioni diametralmente opposte. Solinas, con la sua retorica pungente, ha difeso il suo operato fino all'ultimo respiro, mentre Todde, con toni altrettanto duri, promette trasparenza e rigore. Il gioco dello scaricabarile continua, lasciando i sardi spettatori di una faida che rischia di ritardare ancora una volta le decisioni cruciali per l'isola.