Nasce a Napoli il primo ambulatorio convenzionato con il Servizio
Sanitario Nazionale per la diagnosi e la cura delle complicanze da
filler per il volto.
L’iniziativa, promossa dall’Azienda Ospedaliera Universitaria –
Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” di Napoli,
con direttore generale dottor Maurizio Di Mauro e direttore sanitario
dottor Ferdinando Russo, fa parte della UOC di Chirurgia
Maxillo-Facciale diretta dal professor Gianpaolo Tartaro, revisore dei
conti universitario della SICMF (Società Italiana di Chirurgia
Maxillo-Facciale). L’ambulatorio è gestito dal professor Raffaele
Rauso, past President della FIME (società di medicina estetica
accreditata al Ministero della Salute), che da diversi anni si occupa
di questo tipo di problematiche e ha all’attivo diversi lavori
scientifici a riguardo.
“La richiesta di filler è aumentata negli ultimi anni (+200% dal 2000
a oggi per le procedure mini-invasive secondo i dati dell’American
Society of Plastic Surgeons) e con essa anche il numero di persone che
hanno avuto complicanze per essersi affidati a medici non
specializzati, che hanno iniettato sostanze non adatte, spesso
addirittura proibite dalla legge, causando danni più o meno gravi –
afferma il professor Tartaro -. Per questo abbiamo deciso di
realizzare un ambulatorio dove curare i pazienti danneggiati da questo
tipo di interventi”.
L’ambulatorio ha aperto i battenti a ottobre 2018 e riceve pazienti
che provengono non solo dalla Campania, ma anche da tutto il Sud
Italia: “Spesso i pazienti che hanno subito dei danni da filler non
sanno a chi rivolgersi: il nostro obiettivo è diventare un punto di
riferimento per tutto il Paese - dice il professor Rauso -.
Nell’ambulatorio visitiamo i pazienti, analizziamo la situazione e
valutiamo se necessitano una terapia farmacologica o chirurgica, tutto
eseguito in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale”.
I danni da filler possono essere diversi: “Le complicanze meno gravi
si manifestano con gonfiori tardivi, bruciori, dolore e prurito,
mentre i danni peggiori riguardano i pazienti a cui sono stati
iniettati filler permanenti, ossia non riassorbibili, molto utilizzati
una decina di anni fa, possono portare a noduli, granulomi e necrosi.
In questi casi l’unica soluzione passa per la sala operatoria, una
strada non facile che richiede un post-operatorio abbastanza
impegnativo. Il silicone liquido, oggi vietato per legge, nonché altre
sostanze come metacrilato, gel di poliacrilammide, o addirittura
sostanze di varia natura non a carattere medico (per esempio olii per
il corpo), causano problemi anche a distanza di molti anni
dall’infiltrazione: rimuoverli chirurgicamente è possibile, ma
pochissimi medici eseguono questo tipo di intervento per via delle
complessità che comporta” aggiunge Rauso.
Per prenotare un consulto è possibile chiamare il numero verde del CUP
800.177780 e richiedere una visita presso l’ambulatorio per la
diagnosi e la cura delle complicanze da filler per il volto, afferente
alla UOC di Chirurgia Maxillo-Facciale dell’Università degli Studi
della Campania “Luigi Vanvitelli”.
Raffaele Rauso (www.raffaelerauso.com; www.topchirurgiaestetica.it).
Il chirurgo plastico Raffaele Rauso, particolarmente noto nel campo
della chirurgia e medicina estetica del volto e del seno, è
attualmente docente in Chirurgia Maxillo-Facciale all’Università degli
Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” a Napoli. Si è laureato in
Medicina e Chirurgia alla Seconda Università degli Studi di Napoli con
110/110 con lode e plauso al curriculum a soli 24 anni. Nella stessa
università ha poi conseguito, con il massimo dei voti, la
specializzazione in Chirurgia Maxillo-Facciale. Durante il quinquennio
ha effettuato attività formative in Italia e all’estero, in particolar
modo ha perfezionato le conoscenze e la pratica chirurgica con due
fellowship: una all’Università di Basilea (Svizzera) e un’altra al GSR
Facial Plastic Surgery Institute (l’Istituto di Chirurgia Plastica
Facciale che nel 2008 ha eseguito il maggior numero di interventi in
campo cranio-facciale al mondo) in Hyderabad (India).
Terminata la
specializzazione, e dopo aver acquisito notevoli competenze nella
chirurgia plastica facciale, ha proseguito gli studi, conseguendo un
Master di II livello in Chirurgia Estetica all’Università degli Studi
di Milano, un ulteriore Master di II livello in Chirurgia
Ricostruttiva della Mammella all’Università degli Studi “La Sapienza”
in Roma, un diploma post-lauream in “Tecniche microchirurgiche” al
Polo di Biotecnologie dell’Ospedale Cardarelli in Napoli e un
Dottorato di Ricerca in Chirurgia Plastica, Anatomia e Dermatologia
all’Università degli Studi “La Sapienza” in Roma. In questi anni ha
raggiunto un’elevata competenza nei trattamenti chirurgici
plastico-estetici della mammella e del corpo. Dal 2011 al 2017, il
professor Rauso è stato docente al CLOPD dell’Università degli Studi
di Foggia insegnando la chirurgia malformativa cranio-facciale agli
studenti del V anno. Dal 2008, è chirurgo plastico volontario per
associazioni di volontariato che si occupano di operare bambini
affetti da deformità del volto ed esiti di ustione in paesi in via di
sviluppo.
Tra le diverse nazioni ove ha prestato la sua opera si
annoverano: Etiopia, Senegal, Gabon, Uganda, Giordania, Paraguay,
Brasile, etc. Da sempre coinvolto nella ricerca scientifica, è autore
di numerosi articoli presenti su pubmed.com (la biblioteca informatica
medica più importante al mondo) e di capitoli su opere chirurgiche
nell’ambito della Chirurgia Plastica Estetica, della Medicina Estetica
e della Chirurgia Cranio Facciale. Relatore ai più importanti
congressi Europei e Mondiali (tra cui Dermatology 2013 a Chicago,
Usa), è socio delle più importanti società europee nel campo plastico
estetico e maxillo-facciale come: EAFPS (European Academy of Facial
Plastic Surgery), EACMFS (European Association for Cranio Maxillo
Facial Surgery), AICPE (Associazione Italiana Chirurgia Plastica
Estetica), SICPRE (Società Italiana Chirurgia Plastica Estetica), etc.