Barbara Pala e Antonella Tedde sono le due titolari del laboratorio di
moda sartoriale “LABPLATDD” di Macomer (NU) che ha vinto il concorso
nazionale “Young Italian Taylors” organizzato da Confartigianato Moda
e destinato alle sartorie under 40. Con le loro creazioni,
parteciperanno a Milano alla “Fashion Week” in programma dal 23 al 25
settembre, manifestazione di livello mondiale che ogni anno ospita
30mila visitatori e compratori con un giro d’affari di oltre 50
milioni di euro.
Le due stiliste sarde, esporranno all’interno di APART, una “tre
giorni” di eventi che offrirà a stampa e buyer una selezione di brand
di ricerca, lusso ed alto artigianato, selezionati da un gruppo di
professionisti esperti di moda.
Alla fine della kermesse milanese una giuria selezionerà alcune
sartorie che potranno partecipare a un evento a Dubai, all’inizio di
ottobre, e successivamente a Los Angeles, ospiti nello show-room di
Alto italiano.
“Il riconoscimento a queste due artigiane ha un valore triplo –
afferma Maria Carmela Folchetti, Presidente di Confartigianato Imprese
Sardegna - perché operano in un contesto economico molto difficile,
perché hanno scelto di tornare in Sardegna quando in tanti vorrebbero
andare via e perché essendo donne imprenditrici devono moltiplicare le
loro forze per conciliare lavoro e famiglia”.
“Questo premio è la dimostrazione tangibile che, nonostante tutte le
difficoltà che la Sardegna affronta, la voglia di fare impresa e di
confrontarsi con il mondo e i mercati, è ancora fortissima – commenta
Giuseppe Pireddu, Presidente di Confartigianato Nuoro-Ogliastra - c’è
un tessuto produttivo che lavora ogni giorno tra tante difficoltà e
non ha alcuna intenzione di arrendersi”.
LABPLATDD, creato da Barbara Pala e Antonella Tedde, fashion designer
e modellista, è un laboratorio creativo che dal suo avvio, nel 2009,
opera rielaborando tessuti per la creazione di oggetti nuovi,
intuitivi e originali; unendo il design, la moda e le tradizioni
artigianali.
Barbara Pala si è formata a Milano dove ha frequentato L'istituto
Marangoni e successivamente grazie ad una borsa di studio offerta da
Elle ha conseguito un Master in Fashion Design alla Domus Academy.
In
seguito ha portato avanti diversi progetti e collaborazioni con nomi
di rilievo dell’alta moda.
Antonella Tedde ha sviluppato il suo percorso di studi a Firenze
attraverso un percorso formativo di eccellenza presso L'istituto
Secoli. Ha in seguito maturato esperienza e professionalità con gli
anni di attività svolti presso una grossa azienda di abbigliamento.
Dopo il loro percorso nella Penisola, le due artigiane della moda,
rientrano in Sardegna e nel 2009 decidono di unire le loro passioni
per dedicarsi alla sperimentazione in ambito sartoriale, con
l’intendere innovativo che le accomuna e le contraddistingue.
Aprono
quindi “LABPLATDD”, laboratorio sartoriale artigianale, con
l’obiettivo di valorizzazione le lavorazioni tessili locali, siano
queste legate all'utilizzo delle tessiture tradizionali,
all'applicazione dei bellissimi ricami o all'inserimento di tecniche
di intervento decorativo e pittorico.
Nel laboratorio di Macomer viene realizzato tutto: dallo studio, al
disegno fino al confezionamento. Per essere venduti verso il resto
della Sardegna e dell’Italia, quindi nascono prodotti d’abbigliamento
classico e tradizionale, complementi d’arredo, ricami, quadri in
tessuto ma anche t-shirt ed espadrillas dipinte a mano e stampate.
Qualunque tessuto, dal cotone fino all’orbace (questo rigorosamente
sardo), si trasforma così in una produzione di oggetti unici e
carismatici che appare un privilegio possedere.
“Per conciliare lavoro e famiglia alle donne imprenditrici - –
continua Maria Carmela Folchetti, Presidente di Confartigianato
Imprese Sardegna - ci siamo battute per ottenere il voucher per il
babysitting per le lavoratrici autonome per pagare il servizio di
baby-sitting.
Ma questo non ci basta stiamo combattendo la battaglia
per ottenere anche i voucher per l’assistenza ai familiari anziani e
ai disabili; un voucher per formare i collaboratori chiamati a
sostituire temporaneamente la titolare nell’attività d’impresa; un
credito d’imposta per incentivare la creazione di attività d’impresa
nei servizi di welfare per la famiglia e per l’infanzia; sgravi
fiscali e contributivi per assunzioni a tempo determinato di
coadiuvanti nei periodi di maternità o di assistenza a figli minori o
parenti anziani; l’istituzione, presso il Ministero dello Sviluppo
Economico, di un Fondo per l’imprenditoria femminile”.
Per la Presidente Folchetti “i dati dimostrano come l’imprenditoria
femminile sarda vada incoraggiata.
E’ necessario poter contare su un
welfare che permetta alle donne di conciliare lavoro e famiglia e di
esprimere nell’impresa le proprie potenzialità. Ribadiamo la nostra
proposta per incentivare l’impresa donna in Sardegna: una versione
regionale della Legge 215 per l'imprenditoria femminile che, in tutta
Italia, consentì la nascita di oltre 70.000 aziende guidate da donne e
permise un incremento occupazionale di oltre 90.000 unità”.
“Sono questi gli esempi che Confartigianato premia e sostiene –
continua Pireddu, Presidente di Confartigianato Nuoro-Ogliastra - e
che anche le Istituzioni dovrebbero proteggere e aiutare ad andare
avanti. E’ fondamentale credere nelle imprese e nella loro voglia di
crescere e di farcela nonostante tutto”.
Per Pireddu “c’è un futuro per il settore artigiano ma è necessario
che imprese, Associazioni di Categoria e Istituzioni lo costruiscano
insieme affrontando quotidianamente sul campo tutti i problemi. Se
Stato e Regione arretrano, Confartigianato c’è e diventa sempre più
punto di riferimento per tutti coloro che hanno idee, mani e cuore per
produrre e affrontare i momenti di difficoltà, e che sono altrettanto
consapevoli delle loro enormi potenzialità. Imprenditori e
Confartigianato non hanno alcuna intenzione di arrendersi alla crisi e
credono ancora nel valore dell'impresa, nella qualità del lavoro
individuale, nella potenzialità del territorio e nell'investimento in
tecnologie. La Confartigianato sarà sempre al fianco di tutti gli
artigiani”.
I numeri del “Sistema Moda” della Sardegna parlano di 1.106 imprese,
di cui 878 artigiane, che danno lavoro a oltre 2mila addetti. Un
insieme di aziende impegnato nella confezione di articoli di
abbigliamento, calzature e accessori, nella tessitura, nella
realizzazione di gioielli, bigiotteria, complementi d’arredamento e
occhialeria. Un settore che ha risentito minimamente della crisi
registrando nel 2015 un saldo negativo di 6 imprese artigiane (-0,7%
contro la media nazionale del -1,4% e contro il -2,2% di tutto il
comparto artigiano della Sardegna). Tra le imprese artigiane del
settore, che rappresentano il 79,4% di tutto il comparto produttivo,
il 41,6% (365 aziende) si trova in provincia di Cagliari, il 32,9%
(289) in quella di Sassari, il 18,8% a Nuoro (165 unità) e il 6,7%
(59) a Oristano.