Dopo il grande successo di “Perfidia”, unica pellicola italiana
selezionata al Festival internazionale del Film di Locarno 2014, dove
ha conquistato il Premio della Giuria dei Giovani Critici, Bonifacio
Angius torna al cinema con un nuovo film, “Ovunque proteggimi”, una
storia di anime in fuga e di solitudini ancora piene di vita, di
rabbia e di amore, in uscita nelle sale italiane il 29 novembre
distribuito da Ascent film in collaborazione con Altrisguardi.
Prodotto dalla stessa Ascent Film con Rai Cinema e il contributo del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione autonoma
della Sardegna Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali
Informazione, Spettacolo e Sport e della Fondazione Sardegna Film
Commission, “Ovunque proteggimi” è il secondo lungometraggio del
regista sassarese, classe 1982, considerato dal pubblico e dalla
critica – fin dal mediometraggio “SaGrascia” (2011) - uno dei talenti
più originali del cinema italiano contemporaneo.
Girato interamente in Sardegna - tra Sassari, la Basilica di
Saccargia, Ploaghe, Porto Torres, Cagliari, il Poetto di Quartu
Sant’Elena - “Ovunque proteggimi” è «un film sulla famiglia fatto in
famiglia - racconta il regista – non solo perché gli attori
protagonisti sono la mia compagna Francesca Niedda, mio figlio Antonio
e Alessandro Gazale, che ha già lavorato con me in “Perfidia” e nel
cortometraggio “Domenica” e che considero come un mio parente stretto,
ma anche perché il film rispecchia la mia idea di amore, di
solidarietà tra esseri umani che sarebbe troppo riduttivo definire,
come vuole la società, “sbandati “o “marginali”». Una visione, quella
del regista sassarese, che, come già nei film precedenti, si discosta
dagli schemi e dalle semplificazioni per scavare in profondità.
La storia raccontata in “Ovunque proteggimi” adotta il punto di vista
di Alessandro (Alessandro Gazale), un cinquantenne, rabbioso, ingenuo
e romantico al tempo stesso, cantante di musica folk sassarese.
Nella
sua vita l’amore è un ricordo sbiadito, fino a quando, in una corsia
di ospedale, incontra Francesca (Francesca Niedda), grandi occhi verdi
malinconici e luminosi, i modi spontanei di una bambina e il desiderio
di fuggire via da un mondo che non gli appartiene più. In tasca i
biglietti della nave per lei e per Antonio, suo figlio (Antonio
Angius), cinque anni appena, e una faccina da pubblicità del
cioccolato al latte. Ad agosto la Sardegna è un'esplosione di luce
bianca, di cemento rovente, di campagne dorate, di mare che luccica in
lontananza, e Alessandro e Francesca, finalmente fuori dall'ospedale,
si mettono in viaggio verso un'ultima occasione. Fanno parte del cast
anche Gavino Ruda, Teresa Soro e Mario Olivieri, con la partecipazione
di Anna Ferruzzo.
«Mentre scrivevo e poi giravo “Ovunque proteggimi” - spiega Bonifacio
Angius nelle note di regia – provavo la necessità e l'urgenza di
trasmettere quello che sento nel profondo e che nasce da sentimenti e
paure vissute in prima persona, poi estremizzate e portate sullo
schermo.
E se i personaggi da me descritti fossero sbrigativamente
etichettati come “marginali”, allora posso dire, con lucida sincerità,
di essere marginale anch'io». E aggiunge: «Nel mio lavoro non c'è
niente di Zavattiniano. Io non pedino nessuno, non guardo il mondo
attraverso buchi di serrature, non osservo gli animali nella gabbia
dello zoo. Io sono semplicemente già lì, dentro la gabbia, con loro,
che sono tanti, troppi, la maggioranza silenziosa che nessuno ascolta,
che nella realtà dei fatti è tutt'altro che marginale, anzi, è il vero
centro del mondo. In “Ovunque proteggimi” c’e` la volontà di espandere
il cuore pulsante di Alessandro e Francesca e di mostrarlo all’umanità
intera, quella stessa umanità che non si accorge della loro esistenza
e voglia di vivere, ma anche quella umanita` di cui loro e noi stessi
facciamo parte. Una battaglia persa in partenza, che però può darci,
solo per un attimo, la sensazione di sentirmi e di sentirci, un po'
meno soli».