La nascita di Mickey Mouse: quando un topolino cambiò la storia dell'animazione

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  Walt Disney, un nome che ha segnato l’immaginario di generazioni di bambini e adulti, non solo per i suoi film, ma per il suo genio nel raccontare storie. Uno dei momenti cruciali della sua carriera è legato alla creazione di Mickey Mouse, un personaggio che non nacque da un piano dettagliato, ma da una serie di eventi che mescolano necessità e ispirazione. Nel 1928, Walt Disney e il suo socio Ub Iwerks si trovarono in difficoltà dopo aver perso i diritti sul loro personaggio più famoso di allora, Oswald the Lucky Rabbit. Costretti a ideare qualcosa di nuovo, Disney ebbe un'idea durante un viaggio in treno: un piccolo topo come protagonista. Inizialmente, lo chiamò "Mortimer Mouse", un nome che però non piacque a sua moglie Lillian, che suggerì qualcosa di più semplice e accattivante: "Mickey". Quella scelta si rivelò decisiva, segnando l'inizio di un'era. 

  Il debutto di Mickey Mouse avvenne in Steamboat Willie, uno dei primi cortometraggi animati con sonoro sincronizzato. Questo corto, in cui Mickey manovra una nave a vapore fischiettando, fu un successo straordinario, tanto che conquistò il pubblico e rivoluzionò l’industria dell’animazione. Fu l’inizio di una standing ovation che non si è mai fermata. Da allora, Mickey ha rappresentato la gioia e l’ottimismo, diventando l'emblema stesso della Walt Disney Company. Oltre a essere una figura amata, Mickey Mouse ha ottenuto anche riconoscimenti importanti. Con dieci nomination agli Oscar per i suoi cortometraggi, ha vinto il prestigioso premio per il corto Lend a Paw nel 1941. L'influenza di Mickey si è estesa ben oltre i cinema, trasformandosi in fumetti, parchi a tema e un’icona riconosciuta in tutto il mondo. Ma il successo di Mickey Mouse non fu solo un caso fortuito. Dietro la sua creazione, c’era la capacità di Disney di combinare intuizione e strategia. La scelta di caratterizzarlo come un personaggio positivo, pieno di risorse e capace di affrontare le difficoltà con ingegno, si rivelò vincente in un periodo in cui il pubblico cercava evasione e speranza. Così, quel piccolo topo diventato il volto di un colosso dell’intrattenimento continua ancora oggi a essere sinonimo di magia e fantasia.