Dai culurgiones agli hamburger d’autore: il boom dello street food ad Alghero
23 giu 2021 00:00 -
Nell'ultimo periodo in ambito culinario lo
street food è un trend decisamente in crescita. Trainato da programmi
televisivi di successo come
Street Food Battle condotto da Ludovica Frasca e Simone Rugiati e Unti e
Bisunti, presentato dal discusso Chef Rubio al secolo Gabriele Rubini, il cibo
da strada ha avuto ormai una definitiva consacrazione e la ricerca del
chioschetto, del food truck o del localino che serva prelibatezze locali
semplici ma dal gusto ricco è ormai un must per le forchette che amano appagare
il palato con chicche gastronomiche mordi e fuggi. Il panorama italiano offre
da secoli numerosi spunti sul tema, dalle piadine romagnole alla pizza bianca
con “mortazza” romana passando per le arancine siciliane e i crocchè
napoletani. Da par suo la Sardegna non è da meno e dai panini con il polpo
tipici della cucina olbiese al casu arrostu nuorese, anche l'isola dei quattro
mori può tranquillamente dire la sua. Naturalmente anche Alghero non sfigura
nel panorama isolano e se un tempo, prima che il turismo di massa contribuisse
a mutare i costumi locali, il pasto da asporto per eccellenza erano le uova da
tasca o ous de butxaca, dolcetti aromatizzati all'anice facilmente
trasportabili e di lunga conservazioni, oggi la proposta gastronomica si è
potuta arricchire di piatti più raffinati che strizzano l'occhio alle cucine
estere per accontentare anche i gourmet più esigenti.
Gli sfizi esotici hanno infatti sempre maggiore presa sul territorio, non solo
con le classiche catene globali degli hamburger “spazzatura" ma anche
locali etnici che propongono ricette
da varie parti del mondo come il chili con carne, i nachos messicani, le
patatine di halloumi e le alette di pollo alla cajun. Gli chef algheresi stanno
cercando di adattarsi ai nuovi tempi pur non abbandonando le
tradizioni locali proponendo concetti antichi ma sempre validi, rivisti in
chiave moderna e sofisticata. Ad esempio sui bastioni antichi, nel centro
storico della perla della riviera di corallo, c'è il Cafè Latino, location
suggestiva e à la page che abbina a cocktail ricercati un menu di prelibatezze
da sgranocchiare non solo all'aperitivo che vanno dal “tonanumacu” fritto (un
classico della cucina povera algherese), ad altre tapas di mare come fritturine
miste di gamberi e tentacoli di polpo e pumu di terra fritti a chilometro zero
ricavate da tuberi coltivati nel parco di Porto Conte. Altro locale imperdibile
per spuntini fuori dal normale è Tipico street food, friggitoria classica in
via Sassari che tuttavia insieme alle arcinote fritture di pesce, autentico
must della cucina algherese, propone panini intriganti con accostamenti
insoliti come quello con il polpo fritto, la ricotta affumicata e la salsa
agliata rossa e dolci classici come le seadas nobilitate da ricche colature di
miele di asfodelo.
A sfidare i colossi del fast food c'è invece buns homemade burger su Largo
San Francesco che come suggerito dall' intestazione del locale, offre panini
“d'autore” fatti in casa a lievitazione naturale con companatici di prima
qualità. Una proposta mari e monti che svaria dal Galante con trancio di tonno,
stracciatella pugliese e maionese al wasabi, al Tracagnotto con sfilacci di
spalla di maiale affumicato, insalata di cavolo cappuccino all'americana e
salsa BBQ.
Una rosticceria che non ha tagliato i ponti con il passato è da Rosy e Tony in
via Simon. Qui il tempo sembra essersi fermato ed è possibile assaggiare a
costi contenuti cucina tradizionale algherese e sfizi culinari sardi come
panini con classico porceddu, lumache al sugo, ma anche supplì, pizza al
taglio, polli ruspanti arrosto e primi classici come lasagne e cannelloni.
Prezzi non certo esorbitanti e vasto assortimento di portate caratterizzano
invece Tria street food su via Misericordia. Qui insieme a taglieri di salumi e
formaggi a chilometro zero si gustano ricche portate di pesce fresco, dai crudi
alla paella all'algherese (pietanza che deve il suo tributo alla colonizzazione
aragonese della città avvenuta nel tardo medioevo e che nella sua variante
locale sostituisce la fregola sarda al classico riso), passando per gli
immancabili culurgiones con ripieno di patate pecorino e menta e le
intramontabili seadas ricoperte di miele.
![]()