Cappellacci attacca Todde: “Sulla continuità aerea, ora anche lei si arrende all’evidenza”

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  Ugo Cappellacci, deputato e responsabile del dipartimento nazionale per l’Insularità di Forza Italia, non usa mezzi termini per criticare l’operato della Presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, in merito alla gestione della continuità territoriale aerea. “Dopo mesi di strenua difesa della cosiddetta continuità ‘5 Stelle’, la Presidente si arrende all’evidenza dei fatti e alla dura realtà vissuta dai sardi che prendono l’aereo e fanno i conti con sovraprezzi, call center inefficienti, app e sito web lontani dall’essere adeguati al servizio richiesto”, ha dichiarato Cappellacci. La presa di posizione dell’esponente forzista arriva a margine delle comunicazioni della Giunta regionale, che ha finalmente riconosciuto le criticità legate al sistema di continuità territoriale aerea, una gestione che Forza Italia ha più volte definito fallimentare. 

  “Insomma – prosegue Cappellacci –, ora anche la Todde si accorge che le nostre segnalazioni non erano sterili polemiche, ma critiche fondate e sostenute dai fatti. Purtroppo, sono i sardi a pagare il prezzo più alto per questa gestione insufficiente”. La polemica sulla continuità aerea non è nuova, ma il nodo è sempre lo stesso: garantire ai cittadini sardi il diritto alla mobilità senza far ricadere su di loro costi e disagi sproporzionati. Cappellacci, già governatore della Sardegna, ha più volte sottolineato come il sistema ideato dal Movimento 5 Stelle e implementato dalla Todde abbia creato disservizi evidenti, penalizzando non solo i residenti, ma anche il tessuto economico dell’isola. Dietro le dichiarazioni, però, si cela una questione politica di più ampio respiro. La gestione della continuità territoriale è un tema cruciale per la Sardegna, che vive una condizione di insularità unica in Italia. Per Forza Italia, questa battaglia non è solo tecnica, ma profondamente politica: è un terreno su cui dimostrare l’inadeguatezza dell’approccio pentastellato e proporre un modello alternativo che metta al centro i bisogni reali dei sardi. 

  “È necessario un sistema che funzioni, non un esercizio di propaganda”, conclude Cappellacci. La sfida, ora, è quella di andare oltre le polemiche e trovare soluzioni concrete per una continuità territoriale che sia davvero tale, senza scorciatoie o compromessi. Resta da vedere se la Giunta regionale saprà cogliere l’invito, o se sarà necessario un ulteriore cambio di rotta per dare risposte adeguate a un problema che, per l’isola, non può più essere rimandato.