La questione dei finanziamenti regionali per il Capodanno e la relativa promozione turistica continua ad agitare le acque ad Alghero. Protagonisti del dibattito sono Christian Mulas, capogruppo in Consiglio Comunale (e unico esponente eletto del movimento Orizzonte Comune all’interno dell’Assemblea cittadina), e Antonio Cardin, coordinatore locale del medesimo movimento. Sullo sfondo, l’Assessore Regionale al Turismo Franco Cuccureddu, accusato da Mulas di penalizzare la città catalana nell’assegnazione dei fondi, difende invece la propria gestione sostenendo che “parlano i numeri”.
Mulas, in una nota pubblica, ha contestato il divario tra i fondi assegnati ad Alghero e quelli ottenuti da centri di dimensioni più ridotte, come Castelsardo, sostenendo che la distribuzione delle risorse – 390.000 euro per Alghero contro i 320.000 di Castelsardo, con una popolazione nettamente inferiore – non sarebbe coerente con il peso turistico e l’offerta culturale della città catalana. Mulas ritiene necessario che la Regione favorisca strategie di medio-lungo periodo (come la destagionalizzazione) e che non si limiti a sostenere singoli eventi, rischiando congestione logistica e insoddisfazione diffusa. Il Consigliere afferma: «Sono stato eletto con il simbolo di Orizzonte Comune, ne sono capogruppo in Consiglio e ritengo quindi di poter rappresentare legittimamente il movimento e utilizzare il logo nei miei interventi».
Franco Cuccureddu, Assessore Regionale al Turismo ed ex Sindaco di Castelsardo, respinge ogni accusa di favoritismo. Secondo l’Assessore, il criterio di assegnazione dei fondi non dipende dalla popolazione, ma dalla validità, dalla portata e dai costi dei progetti presentati dai singoli Comuni: «Alghero ha ricevuto quasi il doppio dei fondi rispetto allo scorso anno. Se guardiamo solo i numeri, la città è stata premiata, passando da 200.000 a 390.000 euro. La Regione finanzia una percentuale del progetto, non decide in modo arbitrario». Per Cuccureddu, l’unica logica di fondo sono i progetti, non la quantità di abitanti.
In questo contesto, il coordinatore locale di Orizzonte Comune ad Alghero, Antonio Cardin, schiera sulla linea dell’Assessore, enfatizzando che la vera chiave di lettura sono i progetti e i relativi costi.
Cardin ha definito le critiche basate sulla popolazione come fuorvianti e insensate, parlando di “terrorismo mediatico” e “disonestà intellettuale” nell’interpretare i dati. Per Cardin, l’importante è che vi sia un meccanismo proporzionale all’impegno progettuale del Comune, e che il contributo algherese si sia praticamente raddoppiato rispetto all'anno precedente.
Un ulteriore elemento di tensione riguarda la legittimità di chi possa parlare a nome di Orizzonte Comune e utilizzare il simbolo del movimento. Da un lato, Mulas – forte della sua elezione con quel simbolo – si considera pienamente autorizzato a rappresentare gli interessi del gruppo, sostenendo che la carica di capogruppo consiliare e la sua elezione legittimino di fatto l’utilizzo del logo. Dall’altro, il coordinatore Cardin avrebbe ribadito che la rappresentanza ufficiale del movimento spetta solo al coordinamento, di cui lui stesso è a capo, insinuando che Mulas, pur essendo eletto sotto quell’egida, non avrebbe automatica facoltà di parlare a nome di tutto Orizzonte Comune, posizione confermata dal coordinatore provinciale del movimento Massimo Rizzu.
Dal punto di vista strettamente normativo, la situazione può variare a seconda dei regolamenti interni del movimento, dello statuto e degli accordi presi in fase pre-elettorale. Generalmente, un consigliere eletto con un determinato simbolo può far riferimento a quel simbolo quando interviene in Consiglio e su tematiche politiche, poiché la sua elezione è avvenuta anche grazie a quel progetto politico. Tuttavia, la rappresentanza “ufficiale” del movimento e le facoltà di usare il logo per comunicazioni formali esterne possono essere disciplinate dagli organi statutari del gruppo, come coordinatori o direttivi.
Il dibattito, originato dalla differente interpretazione dei criteri di assegnazione dei fondi regionali per gli eventi di Capodanno, ha assunto un carattere più ampio: non solo una divergenza sull’opportunità di certe scelte strategiche e sui numeri presentati dall’Assessore regionale, ma anche un braccio di ferro interno ad Orizzonte Comune sulla comunicazione politica e la legittima rappresentanza del movimento. Arrivederci e alla prossima puntata di questa telenovela politica.