Alghero, il salario minimo diventa arma politica: Fratelli d’Italia accusa la sinistra di propaganda

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  Ad Alghero, il Consiglio Comunale ha approvato un ordine del giorno sul salario minimo. Un tema complesso, di portata nazionale, che qui si trasforma in un atto simbolico privo di effetti concreti. Per Fratelli d’Italia, questa non è una soluzione, ma una strategia propagandistica della sinistra per cavalcare un argomento che scalda gli animi, senza alcun impatto pratico sulla vita dei cittadini. "Strumentalizzare il Consiglio Comunale per dibattiti di facciata è inaccettabile", accusa il direttivo di Fratelli d’Italia. 

  "Un tema così delicato e controverso, di competenza nazionale, non può diventare un pretesto per spettacoli politici." E la critica non si ferma qui. Secondo il partito, l’introduzione di un salario minimo imposto dall’alto potrebbe colpire duramente le piccole imprese locali, già in difficoltà per il caro energia e l’aumento dei costi operativi. Non è un caso che persino alcune associazioni di categoria, solitamente allineate con la sinistra, abbiano espresso dubbi sull’efficacia del provvedimento. Il timore è che una misura generalista, senza distinguo territoriali, finisca per aggravare la precarietà economica invece di risolverla. E allora, quale sarebbe il vero obiettivo della sinistra? Fratelli d’Italia non ha dubbi: "Non si tratta di tutelare i lavoratori, ma di alimentare un dibattito sterile per scopi elettorali". Un’accusa forte, che mette in discussione l’intero approccio politico dell’opposizione in città. 

  Al cuore della questione, però, c’è una riflessione più ampia: il salario minimo è davvero una risposta alle disuguaglianze nel mondo del lavoro, o rischia di trasformarsi in un boomerang per l’economia locale? Fratelli d’Italia punta il dito contro l’assenza di una visione strategica, proponendo invece politiche condivise e concrete, capaci di sostenere i lavoratori senza penalizzare le imprese. Nel frattempo, ad Alghero, il Consiglio Comunale si trova al centro di un confronto che sembra avere più eco politica che utilità pratica. La città, con le sue peculiarità economiche, chiede interventi reali, ma rimane intrappolata in un dibattito che rischia di lasciare tutto com’era: vuote promesse, slogan e poca sostanza.