Fondazione Alghero, Cocco: “Pressioni politiche tardive, ora la città rischia di perdere il Capodanno”

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  La recente decisione di forzare le dimissioni del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Alghero, presieduto da Neria De Giovanni, solleva forti perplessità, non solo per il valore delle persone coinvolte, ma anche per il tempismo inopportuno. Come sottolinea Cocco: “La notizia delle dimissioni impone, prima di tutto, un ringraziamento ai suoi componenti per il lavoro svolto e un riconoscimento particolare alla presidente Neria De Giovanni, che ha saputo guidare la Fondazione con competenza, conferendole ulteriore prestigio.” 

  Il problema, però, non è solo legato alla competenza, ma al momento scelto per chiedere il cambiamento. Forzare le dimissioni ora, a fine ottobre, ha un impatto devastante sulla programmazione degli eventi. “Queste pressioni politiche miopi hanno già causato un primo danno: Alghero ha perso il primato che aveva conquistato lo scorso anno, quando fu la prima destinazione sarda ad annunciare gli eventi del Capodanno", evidenzia Cocco. Olbia ha già annunciato il suo evento, mentre Alghero si trova in ritardo, proprio a causa di queste pressioni inopportune. Se c'era un momento per agire, sarebbe stato subito dopo Ferragosto, quando la nuova amministrazione avrebbe avuto il tempo necessario per riorganizzarsi e garantire continuità agli eventi tanto attesi. Ora, a poche settimane dal Capodanno, costringere il CdA a lasciare significa solo causare incertezza e ritardi.

  “Proprio per garantire la stabilità necessaria a questi processi, nel 2019, il centrodestra attese la naturale scadenza del mandato del CdA in carica", ricorda Cocco, sottolineando come la gestione del tempo sia cruciale in questi casi. Il nuovo CdA, quando sarà formato, dovrà affrontare la sfida di recuperare il terreno perso e organizzare in fretta un evento che rappresenta un’occasione fondamentale per il turismo e l’economia locale. Tuttavia, come conclude Cocco: "Nel frattempo, Alghero perde tempo prezioso, vittima di una politica miope, interessata solo a posizionamenti di potere.”