La Sardegna progetta il futuro: incontri decisivi sul disegno di legge "Aree idonee"

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  A Cagliari si è tenuto il secondo ciclo di incontri tra gli amministratori locali e i tecnici comunali, con al centro il Disegno di legge sulle “Aree idonee”. Questo progetto è parte integrante della strategia della Regione Sardegna per promuovere una transizione energetica equilibrata, che possa bilanciare lo sviluppo delle energie rinnovabili con la protezione del territorio. Durante gli incontri, si è discusso su come applicare la norma in modo concreto e su come evitare che la Sardegna diventi terreno di speculazione, mettendo al centro il rispetto per le sue specificità ambientali e culturali. Le amministrazioni hanno cominciato a sollevare domande tecniche molto precise, mostrando di voler approfondire la norma per capirne gli impatti diretti. Il dialogo ha consentito di chiarire molti aspetti critici, indispensabili per preparare la discussione in Consiglio Regionale. 

  Un punto chiave è la gestione delle Comunità Energetiche, che permetterà ai piccoli Comuni di collaborare per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, garantendo allo stesso tempo autonomia e sostenibilità. La Regione ha stanziato fondi significativi per questi progetti, mirando a rendere l’isola meno dipendente dalle grandi reti energetiche nazionali. L'istituzione dell'Ufficio del Piano Energetico è un altro passaggio importante, con l'obiettivo di coordinare le politiche energetiche regionali e facilitare la cooperazione tra gli enti locali e regionali. Inoltre, il disegno di legge stabilisce criteri rigorosi per la definizione delle aree idonee e non idonee all'installazione di impianti a fonti rinnovabili, con l'intento di prevenire operazioni speculative. Le imprese saranno vincolate a presentare garanzie fideiussorie per garantire la realizzazione e lo smantellamento degli impianti a fine ciclo, proteggendo così il territorio e i cittadini. Il dibattito proseguirà con incontri in altre città sarde, come Sassari e Nuoro, per raccogliere ulteriori contributi e garantire che la transizione energetica rispetti le esigenze e l’identità delle diverse comunità locali.