Alghero, 9 ottobre 2024 – Con la presentazione della relazione di fine mandato, il Consiglio Direttivo uscente del Parco Regionale di Porto Conte ha fatto un bilancio dei risultati raggiunti e delle difficoltà affrontate nel quinquennio 2019-2024. Cinque anni complessi, segnati dall’impatto della pandemia e da sfide amministrative che hanno richiesto interventi strategici per bilanciare la tutela ambientale con lo sviluppo del territorio.
Uno dei temi più controversi emersi dalla relazione è la questione del Piano del Parco, rimasta irrisolta per tutto il mandato. La relazione non usa mezzi termini, affermando che “ancora lunga è la strada per una collaborazione proficua tra l’Amministrazione comunale e la sua Azienda Speciale”, un chiaro riferimento alle difficoltà di integrare le strategie di gestione del Parco con le politiche comunali. L’attesa di una pianificazione strategica condivisa è uno dei punti su cui il nuovo Consiglio Direttivo dovrà necessariamente concentrarsi.
Nonostante le difficoltà, il Parco ha ottenuto alcuni risultati di rilievo. Tra questi, spicca il potenziamento dell’Ecomuseo del Parco, che ha visto un aumento delle visite e un incremento dei ricavi: si parla di oltre 40.000 visitatori nel 2023 e previsioni per il 2024 che puntano a superare i 230.000 euro di entrate. Un traguardo importante, soprattutto considerando il contesto post-pandemia che ha reso difficili le attività turistiche.
Un altro fronte su cui il Parco ha investito è stato quello della tutela della biodiversità, con progetti mirati per la conservazione di specie rare come il grifone e il falco pescatore. L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) ha collaborato attivamente a queste iniziative, rendendo possibile un monitoraggio scientifico delle popolazioni presenti nell’area protetta.
La relazione evidenzia anche il problema della gestione della fauna selvatica, in particolare cinghiali e daini, descritta come una vera e propria “calamità naturale” per l’ecosistema del Parco. Gli sforzi del Consiglio Direttivo per contenere la proliferazione di queste specie hanno incontrato non poche difficoltà, soprattutto per la mancanza di un coordinamento efficace con le autorità locali. “Il Parco non può più essere lasciato solo a combattere questa battaglia,” si legge nel documento, un monito per le istituzioni che dovranno affrontare il problema nei prossimi anni.
Guardando avanti, la relazione di fine mandato lancia un appello per una maggiore collaborazione tra il Parco e le amministrazioni locali, nella speranza che il nuovo Consiglio Direttivo possa coniugare le esigenze di tutela dell’ambiente con quelle di sviluppo economico. Il Parco di Porto Conte, con il suo ruolo nella conservazione del patrimonio naturale di Alghero, resta un punto di riferimento per il territorio, ma richiede una gestione capace di rispondere alle nuove sfide poste dal cambiamento climatico e dalla pressione turistica.
La speranza è che il nuovo direttivo possa superare le difficoltà incontrate dai predecessori, portando avanti le iniziative avviate e rilanciando il dialogo con il Comune per garantire una gestione più efficace e inclusiva del Parco.