La recente battaglia legale sull'autonomia differenziata vede la Lombardia, guidata dal presidente Attilio Fontana, opporsi fermamente al ricorso presentato da Sardegna e Puglia presso la Corte Costituzionale. Il ricorso delle due regioni, supportato anche da Emilia-Romagna, Toscana e Campania, punta a contestare la legittimità costituzionale della riforma sull'autonomia differenziata, richiedendo l’annullamento della legge.
La Lombardia, però, non intende restare in silenzio: «Non possiamo accettare che altre regioni cerchino di danneggiarci», ha dichiarato Fontana, supportato dal sottosegretario lombardo all'Autonomia, Mauro Piazza. Secondo il governatore lombardo, il ricorso è un tentativo delle altre regioni di rallentare un processo che è pienamente legittimo secondo quanto previsto dalla Costituzione.
La Lombardia, una delle regioni economicamente più forti d’Italia, vede l’autonomia differenziata come un’opportunità per assumersi ulteriori responsabilità e migliorare i servizi, proseguendo in un percorso di crescita.
D'altro canto, Sardegna, Puglia e le altre regioni favorevoli al ricorso ritengono che la riforma possa creare squilibri tra le regioni più ricche e quelle economicamente più fragili, penalizzando il Sud. Il nodo della questione risiede nella distribuzione delle risorse, con il timore che l’autonomia differenziata possa accentuare le disuguaglianze territoriali.
In questa contrapposizione, la Lombardia ribadisce la propria determinazione a portare avanti il percorso dell'autonomia, tutelando i diritti acquisiti dalla sua popolazione.