Si è svolto ieri un infuocato consiglio comunale ad Alghero e non solo per la calura d'agosto, dove l’intera assise ha trovato un’insolita unità di intenti attorno a un tema che sta scuotendo la Sardegna: l’installazione dell’impianto eolico offshore "Mistral". Il progetto, che prevede la costruzione di 32 aerogeneratori nel Mar di Sardegna, ha scatenato accese polemiche tra le forze politiche locali.
Guidati dal Sindaco Raimondo Cacciotto, i gruppi consiliari hanno approvato la delibera che chiede al Ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica l’indizione di un’inchiesta pubblica, necessaria per valutare l’impatto ambientale di un’opera che molti vedono come una minaccia per il territorio. “Rivendichiamo con determinazione l’importanza della partecipazione delle comunità locali nei processi decisionali – ha dichiarato il Sindaco – perché non si può accettare che decisioni di tale portata vengano prese senza il coinvolgimento diretto di chi vive e lavora su questa terra”.
Gli animi si sono accesi quando Marco Tedde di Forza Italia ha puntato il dito contro il sistema Todde, difendendo il diritto dei sardi di essere padroni a casa propria. Dall’altro lato, il consigliere Alessandro Cocco di Fratelli d’Italia ha difeso l’impugnazione della moratoria regionale sull’eolico da parte del Governo, definendola un atto costituzionale e legittimo ma approvando la proposta del consiglio.
La questione dell’eolico, e della sua invasione in Sardegna, ha visto prendere posizione anche forze come Futuro Comune e Orizzonte Comune.
Christian Mulas di Orizzonte Comune ha espresso tutta la sua rabbia per il modo in cui le decisioni vengono imposte dall’alto senza consultare la popolazione, mentre Martinelli di Noi Riformiamo Alghero ha definito l’eolico una potenziale devastazione per l’isola, denunciando come le autorizzazioni per questi impianti vengano concesse con troppa facilità agli industriali del settore.
L’assessore all’Urbanistica, Roberto Corbia, ha sottolineato che, sebbene la transizione energetica sia un obiettivo da perseguire, non si può accettare che ciò avvenga ignorando le istanze locali. "Siamo a favore dell’energia pulita, ma non di un’occupazione indiscriminata delle nostre coste e del nostro mare", ha ribadito.
Alghero si prepara così a guidare una resistenza che vede coinvolti anche altri comuni del territorio e le principali associazioni ambientaliste, in un movimento che potrebbe fare da apripista a una nuova consapevolezza territoriale, dove la voce delle comunità locali non può più essere ignorata.