Patto per Alghero: Politiche linguistiche, ripartiamo dall'algherese per recuperare le radici della città

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  Alghero non è solo mare: è cultura e storia, è la Riviera del Corallo che dà sempre si protende verso la Catalogna. Ma la lingua Algherese dov’è? Dobbiamo tutelarla. È necessario recuperare le radici che stanno alla base di quella lingua, la storia che ci lega a quella regione lontana. Quella storia la dobbiamo raccontare e attualizzare, dobbiamo spiegare ai nostri concittadini, piccoli e grandi, il perché di questo nostro passato. 

  L’Associazionismo ed il Volontariato che animano il tessuto sociale di Alghero supportano questo progetto ed è necessario che siano poste in condizioni di poterlo divulgare. Che la cultura sia elemento fondamentale per la crescita della città è fuor di dubbio, ma è doveroso che quanto è stato fatto in passato – dalla giunta di Marco Tedde con la nascita dell’Espai Llul – venga messo a frutto e diventi parte integrante del nostro tessuto sociale, non un’isola linguistica utilizzata durante i soli eventi culturali. Si tratta di un tema vitale per la città che non può essere ignorato da chi si propone con coscienza per la sua guida per i prossimi anni. 

  La salvaguardia, difesa, tutela e valorizzazione dell’identità sono da definirsi prioritari per la promozione ed incentivazione di iniziative tese a favorire la diffusione e lo sviluppo del patrimonio culturale e artistico di Alghero e, soprattutto, della sua specificità linguistica. È necessario che il lavoro portato avanti con la Regione Sardegna, la Generalitat de Catalunya e l'Università di Sassari per definire gli standard linguistici e le modalità di insegnamento della lingua nelle scuole abbia un seguito. Queste politiche, infatti, mirano non solo alla conservazione della lingua, ma anche a garantirne l'uso attivo nella vita quotidiana e nelle istituzioni, rafforzando così l'identità culturale della comunità algherese.