"Da notizie giornalistiche aprendiamo che la proprietà e la gestione
delle dighe che producono energia idroelettrica passerebbe all’Enas
(ente regionale) ma nessuno ci ha ancora coinvolti".
Lo ssostiene Efisio Arbau, presidente dell'Unione Comuni della
Barbagia, che aggiunge: "Fino ad oggi le dighe erano state date in
concessione all’Enel e la Regione ci ha fatto accordi ed accordicchi
sul nostro territorio.
E' una storica battaglia della Barbagia quella
del controllo del territorio e dei cespiti che si producono, che,
peraltro, avevo già portato in Consiglio regionale con una
interrogazione in cui chiedevo di “risolvere la situazione relativa
all'acquisizione al patrimonio regionale delle centrali
idroelettriche, illegittimamente detenute da ENEL Spa".
Il prossimo passo, tuttavia, deve essere quello di dare ai Comuni e
nello specifico al Consorzio Imbrifero Montano del Taloro la gestione
delle risorse.
Occorre costituire un sistema idroelettrico democratico che consenta
ai territori interessati dai bacini di avere una congrua contropartita
economica. Evitare che ad un monopolista romano - conclude Arbau - se
ne sostituisca uno cagliaritano, peggio se pubblico, che lascia sul
territorio i disagi in cambio di una elemosina e del ricatto di pochi
posti di lavoro".