È morto Papa Francesco. Lo ha annunciato il Vaticano. Il pontefice, nato nel 1936 in Argentina, aveva 88 anni. “La mattina del 21 aprile, alle 7.35, il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre”, ha detto il cardinale Kevin Farrell nella dichiarazione pubblicata dal Vaticano sul suo canale Telegram. Ieri il Papa, 88 anni, si era affacciato da San Pietro per la benedizione urbi et orbi pasquale.
Quindi l’annuncio del Camerlengo “Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l’anima di Papa Francesco all’infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino’.
Papa Francesco era stato ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma per oltre un mese dallo scorso 14 febbraio per una polmonite bilaterale. I problemi respiratori del Pontefice si erano ripetuti con frequenza da quando il 29 marzo 2023 si era sentito male dopo un’udienza generale ed era stato ricoverato d’urgenza sempre al Gemelli. Era stato lui stesso a spiegare che si era trattato di una “polmonite acuta e forte nella parte bassa dei polmoni”. Al Santo Padre all’età di 21 anni venne asportato il lobo superiore del polmone destro dopo una grave polmonite. Dopo le dimissioni dal Gemelli, il Pontefice era tornato nella residenza di Santa Marta. Nelle ultime settimane, una serie di apparizioni pubbliche a sorpresa. Ieri, la benedizione Urbi et Orbi per la Pasqua, con un bagno di folla in piazza san Pietro con la papamobile tra i fedeli: l’ultimo abbraccio.
Jorge Mario Bergoglio è stato il 266° papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma. Nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936 da una famiglia di origini piemontesi, è stato il primo pontefice proveniente dal continente sudamericano e il primo gesuita a salire al soglio pontificio. La sua elezione, avvenuta il 13 marzo 2013 dopo la rinuncia di Benedetto XVI, ha segnato una svolta storica per la Chiesa, sia per la provenienza geografica sia per lo stile pastorale improntato a semplicità e vicinanza ai fedeli. Fin dall’inizio del suo pontificato, Papa Francesco ha posto al centro del suo magistero temi come la misericordia, la giustizia sociale e la necessità di una Chiesa “in uscita”, capace di dialogare con il mondo contemporaneo. Bergoglio ha promosso una serie di riforme interne, tra cui la riorganizzazione della Curia romana e una maggiore trasparenza nella gestione economica vaticana. Celebre la sua scelta di abitare nella residenza di Santa Marta, rinunciando agli appartamenti papali, come segno di umiltà e sobrietà. “Come vorrei una Chiesa povera per i poveri”, ha dichiarato nei primi giorni del suo pontificato, sintetizzando la sua visione di una Chiesa attenta agli ultimi.
Papa Francesco si è distinto anche per il suo impegno nel promuovere il dialogo interreligioso e la pace tra i popoli, intervenendo su questioni globali come le migrazioni, i conflitti armati e la tutela dell’ambiente. L’enciclica “Laudato si’”, pubblicata nel 2015, rappresenta un punto di riferimento internazionale sul tema della cura del creato e della sostenibilità. Il suo pontificato è caratterizzato da una forte attenzione alle sfide del mondo contemporaneo, con l’obiettivo di rendere la Chiesa sempre più vicina alle persone e alle loro necessità.
Il Papa ha definito la situazione attuale una vera e propria “catastrofe educativa”, denunciando come circa 250 milioni di bambini nel mondo siano esclusi dall’istruzione a causa di guerre, migrazioni e povertà. Questa consapevolezza ha spinto Francesco a promuovere iniziative per garantire un’educazione inclusiva e di qualità, accessibile a tutti, senza distinzioni di condizione sociale o provenienza geografica. Nel contesto scolastico, ha affrontato anche temi delicati come il bullismo, sottolineando che “prepara alla guerra, non alla pace”, e invitando a costruire ambienti scolastici fondati su rispetto e solidarietà.
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