Il Referente aziendale dell’USB Sanità, Gianfranco Angioni, lancia un appello duro e diretto alla Giunta Regionale, chiamata a intervenire con urgenza per bloccare il trasferimento delle sale operatorie dall’Ospedale Oncologico Businco al Presidio Ospedaliero San Michele, previsto per il 12 aprile. «Siamo in vista di un imminente commissariamento che auspichiamo avvenga senza indugi; non possiamo permettere che questa deriva disastrosa continui», dichiara Angioni.
Nel mirino del sindacato c’è la Direzione Generale dell’Arnas Brotzu, accusata di ignorare i lavoratori e procedere senza alcun confronto. «Con grande inquietudine, abbiamo appreso attraverso gli organi di stampa che la Direzione Generale dell’Arnas Brotzu ha indetto per mercoledì 9 un incontro con i Direttori per illustrare il piano di trasferimenti, proprio a pochi giorni dall’effettivo trasferimento. Tale scelta si sovrappone alla manifestazione organizzata dalla nostra Organizzazione Sindacale, suscitando seri dubbi sulla trasparenza e sull’intenzione della Direzione», si legge nel comunicato USB.
Una coincidenza che viene interpretata come un segnale di chiusura e di disinteresse verso il dissenso e le proposte alternative. «Riteniamo assolutamente inaccettabile che tale convocazione avvenga nel giorno in cui intendiamo esporre le nostre proposte e il nostro dissenso verso decisioni scellerate. Ancora una volta, la Direzione Generale perde un’importante occasione per riconsiderare scelte già ampiamente contestate da un vasto schieramento di operatori e pazienti.»
L’USB denuncia da tempo lo stato di degrado delle sale operatorie del Businco, ma sottolinea che il vero problema è strutturale. «Abbiamo denunciato per anni, mentre altri sindacati tacevano, la necessità di urgenti e significativi interventi sulle sale operatorie del Businco. Tuttavia, come abbiamo sempre sostenuto, il problema va ben oltre: l’intero ospedale necessita di un radicale restyling. È inaccettabile che un finanziamento PNRR per l’adeguamento sismico venga presentato come se fosse un investimento per le sale operatorie. Depauperare un polo così strategico delle sue attività chirurgiche significa condannarlo a morte certa.»
Angioni ribadisce che «trasferire le sale operatorie non è un semplice spostamento di un nucleo chirurgico, ma riguarda anche il coinvolgimento di reparti e il trasferimento di equipe di attività di degenza e rianimazione». E accusa l’amministrazione sanitaria di agire senza ascolto: «È evidente che non possiamo più dialogare con un’amministrazione che opera in totale autonomia, ignorando completamente il coinvolgimento delle parti sociali e degli operatori.»
L’invito è chiaro: la politica regionale deve fermare il processo. «Pertanto, invitiamo con urgenza la politica a intervenire per fermare un ulteriore disastro.» La manifestazione indetta per mercoledì 9 aprile alle ore 10:00 nel piazzale del Businco sarà, secondo Angioni, «solo l’inizio di una serie di iniziative che porteremo avanti fino a quando non verrà bloccato questo scempio, a tutela di tutti gli operatori e pazienti.»