L’Area Marina Protetta di Capo Caccia – Isola Piana è un patrimonio di inestimabile valore naturalistico e paesaggistico. Un tratto di costa che alterna falesie imponenti, grotte sommerse e praterie di Posidonia oceanica, in un ecosistema fragile e tutelato dal 2002. Ma è anche un’area strategica per la nautica da diporto e per il turismo, settori che ad Alghero rappresentano una fetta essenziale dell’economia locale. Protezione e sviluppo, come spesso accade in questi casi, si trovano su un crinale sottile, dove ogni regolamentazione può avere conseguenze dirette sulle attività che operano in mare.
Proprio su questo punto si concentra l’Associazione Nazionale Assormeggi Italia, che rappresenta imprese della nautica da diporto, charter, noleggio ed escursioni, e che ha chiesto un incontro urgente con le istituzioni locali per discutere della gestione dell’Area Marina Protetta di Porto Conte e delle regole previste per la prossima stagione.
"Abbiamo chiesto un incontro alle Istituzioni locali sul tema riguardante l’Area Marina di Porto Conte", dichiara Raffaele Pensè, consigliere e rappresentante dell’associazione per la Sardegna. Una richiesta formale è stata inviata al Presidente e al Direttore del Parco di Porto Conte, al Sindaco e al Vice Sindaco di Alghero, con l’obiettivo di discutere il quadro normativo e le scelte che influenzeranno le attività nautiche nel 2025.
Il nodo della questione è il progetto di posizionamento delle boe nell’area Pre Parco e le nuove regole contenute nel Disciplinare AMP 2025, che andrà a definire le modalità di accesso e le restrizioni per il prossimo anno. "Nello spirito di collaborazione che contraddistingue il rapporto di sinergia tra realtà associative ed Istituzioni, vogliamo dare un contributo fattivo ed utile sul tema della gestione dell’Area Marina di Porto Conte, con particolare riguardo al progetto di posizionamento delle boe nell’area Pre Parco", prosegue Pensè.
L’incontro richiesto non si limita alla prossima stagione, ma mira a un confronto più ampio che possa garantire una regolamentazione equilibrata tra tutela ambientale e diritto al lavoro per le imprese che operano nell’area marina. "L’incontro sarà finalizzato all’esame della stagione 2024 e per discutere importanti temi riguardanti la stagione turistica 2025, in particolare gli argomenti relativi al Disciplinare AMP 2025", conclude il rappresentante di Assormeggi.
Una partita delicata, che mette di fronte due esigenze difficili da conciliare: da una parte la necessità di proteggere un ecosistema tra i più preziosi del Mediterraneo, dall’altra quella di non strangolare un settore economico che rappresenta un pezzo fondamentale dell’offerta turistica della Riviera del Corallo. Le istituzioni accoglieranno la richiesta di dialogo? O, come accaduto in altre aree marine protette italiane, la regolamentazione verrà imposta senza margini di trattativa? Il confronto è aperto.