Martedì 28 gennaio, la Piazza Anfiteatro di Bidonì accoglierà una cerimonia che unisce memoria e rispetto: l’anniversario dell’uccisione di Salvatore Costanzo Vinci, Appuntato dei Carabinieri insignito della Medaglia d’Oro al Valor Civile "alla Memoria". Un’occasione per rendere omaggio a un uomo che ha sacrificato la propria vita per il dovere, alla presenza del Comandante Provinciale, Colonnello Steven Chenet, del Sindaco di Bidonì, D.ssa Ilaria Sedda, e delle autorità locali.
Tra i presenti, i familiari di Vinci, che condividono con la comunità il peso di un lutto mai dimenticato.
Il 28 gennaio 1989, a San Giacomo Vercellese, Salvatore Vinci perse la vita durante un servizio antirapina. Quel giorno, un gruppo di rapinatori aveva assaltato un furgone portavalori. Vinci, in servizio con i colleghi, fermò due auto sospette. Fu allora che i malviventi aprirono il fuoco. Nonostante fosse colpito, Vinci reagì, consentendo l’arresto dei responsabili. La sua determinazione non bastò a salvargli la vita, ma assicurò il successo dell’operazione.
Nato nel luglio del 1969, Vinci aveva prestato servizio presso la Stazione Carabinieri di Acerenza e il Nucleo Operativo Carabinieri di Vercelli.
Era un marito e un padre: la sua morte lasciò una moglie e una figlia di undici anni. Nel 1990, il Presidente della Repubblica gli conferì la Medaglia d’Oro al Valor Civile, riconoscendo un gesto che sintetizzava il coraggio e l’abnegazione che caratterizzano l’Arma dei Carabinieri.
Bidonì non dimentica. La comunità, con la sua partecipazione, riafferma un legame forte con chi ha dato tutto per il bene comune. Salvatore Vinci, a distanza di 36 anni, rimane un esempio concreto di quel senso del dovere che supera ogni paura.
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