L’accordo di coesione come punto focale. Giorgia Meloni è arrivata in Sardegna per mettere nero su bianco. Dalla parte dell’isola la presidentessa della Regione Alessandra Todde, che ha rimarcato i problemi. La manovra è di quelle epocali, previsto uno stanziamento cospicuo, nell’ordine di tre miliardi di euro, per rimpolpare la continuità territoriale ed altre cinque risorse in genere. Ciò che maggiormente preme è offrire priorità ad unità strategiche: acqua, casa pubblica, strade, sanità e scuola. La firma dell'accordo è avvenuta in un affollato Palazzo Regio, nel quartiere Castello, storico punto di riferimento del Capoluogo. La Regione Sardegna ha ottenuto un finanziamento di oltre 2,8 miliardi di euro dal Fondo (FSC) e Fondo di Rotazione per il periodo 2021/27. E detti fondi, assieme ad altre risorse europee e nazionali, verranno utilizzati per ridurre le disparità economiche e sociali tra le diverse aree dell'isola, che al momento appaiono disconnesse e senza la necessaria unità. Giorgia Meloni era accompagnata dal ministro Raffale Fitto, che si appresta a lasciare il governo per il nuovo incarico di vicepresidente della commissione europea.
"Risorse fondamentali per fare camminare l'Italia avendo tutti la stessa velocità" ha detto Giorgia Meloni spiegando il senso dei Fondi di Coesione in un Paese che ad oggi cammina a velocità differenti. Poi la presidentessa del Consiglio ha continuato: “Abbiamo previsto nell'accordo di Coesione - ha aggiunto - anche la quota di cofinanziamento regionale perché una delle ragioni della mancata spesa era la mancanza di questa quota. Con questo Accordo,- ha fatto notare ancora la premier-assegniamo complessivamente alla Regione Autonoma della Sardegna 2,48 miliardi di euro del Fondo di Sviluppo e Coesione, comprensivi anche dei 156,8 milioni di anticipazioni assegnate nel 2021. Se alle risorse FSC aggiungiamo anche i cofinanziamenti di Regione e Comuni e gli altri fondi statali ed europei per i progetti, questo Accordo garantisce investimenti per 3,55 miliardi a favore dell'Isola.Due giorni fa è stata approvata la sesta rata del Pnrr e noi siamo la prima nazione per implementazione nonostante il nostro Pnnr sia quello più corposo di tutti" ha proseguito Meloni, che ha concluso: "Abbiamo liberato 21 mld di risorse, da investire sulla sanità, diritto allo studio, famiglie, efficientemente pmi. Abbiamo anche riformato i fondi di coesione e europei", per un totale i 74 mld di cui 42 miliardi di Fondi Ue, "prevalentemente al Sud per superare le carenze infrastrutturali", con l'obbligo - ha ricordato sempre la premier - di destinare almeno il 40 per cento delle risorse al Mezzogiorno”.