Difendere i diritti dei minori: la Casa Famiglia di Quartu contro il progetto Tyrrhenian Link di Terna

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  La Casa Famiglia di Quartu Sant’Elena, che accoglie minori in attesa di affido nella zona di Terra Mala, è al centro di una protesta contro l’esproprio del proprio terreno, destinato a diventare parte del controverso progetto energetico Tyrrhenian Link di Terna Spa. Questo piano, che prevede un’interdizione cinquantennale dello specchio di mare interessato, minaccia di stravolgere l’ecosistema locale, privando la comunità dell’accesso al proprio mare e compromettendo gravemente l’attività della Casa Famiglia. I diritti dei minori ospitati in questa struttura sono a rischio, e la comunità chiede che le loro esigenze vengano messe in primo piano. Nonostante l’audizione del Comune di Quartu sul tema, le istituzioni locali non hanno ancora risposto alle preoccupazioni sollevate dai cittadini e dai comitati. Di fronte a questo silenzio, il gruppo "No Tlink di Quartucciu" ha deciso di unirsi al "Comitato di Quartu No Tyrrhenian Link" per difendere la Casa Famiglia e contrastare il progetto di Terna. Tra i sostenitori di questa lotta c'è Tiziana Mori, madre, ex assessore alle Politiche sociali e familiare e figura di spicco del terzo settore. 

  Con profonda indignazione, Mori ha dichiarato: “Da madre, da ex Assessore alle Politiche sociali e famiglia, da Dirigente di terzo settore impegnata da decenni in queste tematiche, sono veramente senza parole! Fermiamo questo scempio e salviamo la casa famiglia, subito.” La richiesta di supporto alle istituzioni locali e regionali è chiara: mettere i diritti dei minori e la tutela del territorio davanti agli interessi di grandi aziende energetiche come Terna. I comitati di Quartu e Quartucciu si sono uniti nella difesa di una struttura che rappresenta un rifugio sicuro e indispensabile per bambini in situazioni di fragilità. Questa mobilitazione mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e le autorità, affinché si ascolti la voce di una comunità che non vuole sacrificare il benessere dei propri minori e la propria terra in nome di progetti calati dall'alto. Il caso della Casa Famiglia di Terra Mala mette in luce una questione più ampia: fino a che punto l'interesse energetico può prevalere sui diritti delle persone, specialmente di quelle più vulnerabili?