È morto all'età di 59 anni, dopo una lunga malattia, l'attore Adamo Dionisi. Un volto che molti ricorderanno per il suo ruolo iconico di Manfredi Anacleti, il feroce capo del clan zingaro nella serie Suburra, Dionisi aveva alle spalle una vita segnata da eventi burrascosi e rinascite inaspettate.
Nato a Roma, Dionisi era noto per essere stato il capo degli ultras degli "Irriducibili" della Lazio. Nel 2001, fu arrestato con l'accusa di traffico di droga e trascorse alcuni anni nel carcere di Rebibbia. Proprio tra le mura della prigione, avvenne la sua svolta: lì si avvicinò al mondo della recitazione, partecipando a rassegne teatrali e scoprendo una nuova passione che avrebbe cambiato la sua vita.
Il debutto cinematografico di Dionisi avviene nel 2008 con la pellicola Chi nasce tondo..., in cui non solo recita, ma contribuisce anche alla sceneggiatura. Nel 2014, l'attore viene scelto dal regista Abel Ferrara per interpretare un ruolo nel film biografico Pasolini, confermando il suo talento. Tuttavia, la vera consacrazione arriva l'anno successivo, quando Dionisi viene chiamato a interpretare il boss Manfredi Anacleti in Suburra, serie che lo porterà al successo e lo renderà un volto noto del cinema e della televisione italiana.
Adamo Dionisi si è spento all'ospedale Fatebenefratelli di Roma, lasciando due figli, Cristian e Alessia, rispettivamente di 32 e 38 anni. La sua vita, fatta di alti e bassi, è la testimonianza di una rinascita inaspettata e di una carriera che, pur iniziata tardi, ha lasciato un segno indelebile nel panorama cinematografico italiano.