Una giornata di grande rilevanza dal punto di vista delle progettualità ambientali e in particolare della tutela delle specie
protette dell'Area Marina Protetta Capo Caccia Isola Piana. Nel corso della mattina sovralluogo alla Torre di San
Giacomo da parte del direttore dell'Amp e della Responsabile della Rete regionale per la conservazione della fauna
marina, Ing. Elisa Mocci dell’Assessorato regionale Difesa Ambiente. Dall'incontro sono emersi alcuni spunti importanti
per il prossimo futuro degli spazi della Torre oggi sede operativa della AMP in citta’ che ospita anche l'Acquarium
Rubrum.
“Questa mattina, tramite una stretta di mano, - ha detto la referente della Rete regionale - ci siamo impegnati,
Amministrazione Regionale, Assessorato alla Difesa dell'Ambiente e Area protetta a riqualificare quello che è il centro di
primo soccorso attualmente operativo nella fascia di competenza della stesso Ente di riserva, impegnandoci a farlo
crescere; abbiamo deciso di investire proponendo delle linee migliorative per gli spazi esistenti con un ampliamento e
potenziamento del centro di primo soccorso che, lo ricordiamo, ha una zona di competenza molto vasta ed è per questo
– ha chiuso l'ing. Locci – che abbiamo pensato di portare qui una parte di ambulatorio veterinario che ci servirà per le
prime cure, esami diagnostici per le tartarughe che verranno ricoverate qua al fine poi di portarle a degenza, guarigione
e liberazione”.
A seguire uno dei momenti più apprezzati dalle scolaresche, in questo caso le seconde elementari della Primaria del
Sacro Cuore di Alghero, e anche dai diversi turisti presenti, ovvero la liberazione di due esemplari di “Caretta Caretta”.
Evento che rientra nell'iniziativa più ampia “Ceas Aperti” con cui la Regione Sardegna promuove le attività dei vari Centri
di educazione ambientale che aprono le porte agli alunni e alla cittadinanza. Questa volta, ad essere state riportate in
mare, dopo essere state curate dal centro di recupero del Parco dell’Asinara, sono state le tartarughe Enza e Francesca
Olimpia.
Alla presenza del presidente Emiliano Orrù, dei direttori di Casa Gioiosa Mariano Mariani e del Parco dell'Asinara Vittorio
Gazale, insieme al comandante dei Barracelli Riccardo Paddeu e ai vertici della Guardia Costiera, col capo
scelto Joseph Tramaglini, lo splendido scenario del Tramariglio ha fatto, anche stavolta, da cornice allo straordinario
evento che ha visto la riconsegna al loro habitat naturale dei due esemplari entrambi ritrovati, qualche mese fa, in
difficoltà nelle acque della Riviera del Corallo. La prima (Enza) è stata ritrovata da un pescatore nel golfo di Alghero;
dopo essere rimasta impigliata in una rete da pesca, aveva anche un arto bloccato da una lenza che rischiava di
mandare in necrosi la piccola pinna utile per muoversi e dunque vivere.
Mentre la seconda (Francesca Olimpia) deve la
sua salvezza ad una persona che mentre faceva snorkeling, sempre nelle acque algheresi, l'ha notata e segnalata per
l”evidente stato di difficoltà in cui si trovava: aveva infatti ingerito del materiale plastico che la obbligava a stare sempre
in fase di galleggiamento comportandole gravi problemi, tra cui lo scontro contro uno scoglio che le causava una ferita
nel lato destro del carapace.
Ritrovate, curate e rimesse nel loro habitat. E tutto questo grazie alla Rete che vede operativi Capitaneria di Porto di
Alghero, l’Area Marina Protetta Capo Caccia - Isola Piana (nodo della Rete Regionale) e il Centro Crama del Parco
Nazionale dell'Asinara - Area Marina Protetta che, come detto, si e’ occupato della ospedalizzazione e cura delle
tartarughe.
L'evento di questa mattina, come sempre in questi casi, ha rappresentato un importante momento di educazione e
sensibilizzazione sulle tematiche di conservazione della fauna marina, con il coinvolgimento da parte del CEAS Porto
Conte delle scuole al fine di trasmettere le buone pratiche per la tutela delle specie protette e degli habitat naturali.